“Ospedale verde”. E’ questo il progetto del Gemelli che è stato siglato con un accordo
tra il ministero dell’Ambiente e il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di
Roma. Si tratta di una serie di interventi che comprendono tecnologie innovative di
edilizia sostenibile, riduzione del consumo di energia e studi sull’interazione tra
ambiente e salute. Il progetto verrà pianificato su un periodo di cinque anni e farà
del Gemelli il primo “Ospedale verde” nella Regione Lazio. Al riguardo, Eliana
Astorri ha intervistato il prof. Umberto Moscato del Dipartimento di salute
pubblica del “Gemelli” e coautore del progetto:
R. - Sono interventi
tesi chiaramente a migliorare il consumo di energia, quindi per risparmiare energia
pressoché a 360 gradi, sia consumi elettrici che consumi termici, non distogliendo
il nostro interesse, come ha fatto ben notare anche il ministro, dal risparmio dell’acqua
e dal ciclo differenziato dei rifiuti che è essenziale, in particolar modo per la
nostra regione. Questi interventi avranno lo scopo di cambiare il volto della struttura
del nostro Policlinico, tanto che si interverrà sull’involucro dell’edificio,
quindi proprio sulla struttura esterna, in modo da diminuire la dispersione termica.
Poi, ci saranno interventi sulle centrali energetiche, sulle centrali di sterilizzazione,
cercando di sfruttare al meglio l’energia disponibile e nello stesso tempo utilizzando
energie rinnovabili.
D. – Da dove si comincerà in questo ammodernamento edilizio,
da quali lavori, all’atto pratico?
R. – Dal punto di vista energetico in quanto
tale, sicuramente dalle strutture termiche che sono già in nostro possesso perché
si completerà il procedimento di rigenerazione che è già presente, quindi l’utilizzo
alla massima efficienza possibile dell’energia disponibile. Immediatamente dopo si
interverrà nelle strutture esterne e interne che caratterizzano la configurazione
dell’intero edificio. Questo però dovrà essere accompagnato - proprio perché dovrà
essere un modello sperimentale, quindi nello stesso tempo un modello da poter utilizzare
anche in altre strutture sanitarie -, per forza di cose, da uno studio dell’impatto
che questo ha sull’ambiente esterno e sull’ambiente interno. Questo in particolar
modo perché si tratta di una struttura sanitaria, con la presenza di pazienti che
devono essere al massimo tutelati, così come il personale o i visitatori. Dobbiamo
fare in maniera tale che l’applicazione di tecnologie assolutamente innovative siano
assolutamente sicure per la presenza della prima cosa importante per la struttura
di un centro di eccellenza di ricerca, quale il nostro: cioè, per la persona, per
la tutela della salute della persona.
D. - Le tecnologie innovative di edilizia
sostenibile, gli altri interventi che il “Gemelli” farà hanno comunque un costo che
in questo momento di crisi pesa sull’economia dell’ospedale: dove verranno reperiti
i fondi necessari?
R. – Tali fondi dovranno essere reperiti, con l’accordo
che il ministero dell’Ambiente ha fatto, sulla base degli investimenti che ha destinato
a tali attività e a tali funzioni. Inizialmente avranno un costo come sempre accade
per la prevenzione. In parte ovviamente ci sarà una partecipazione della nostra struttura
che è interessata a questo tipo di ruolo. Questi investimenti iniziali, però, genericamente
e nella totalità dei casi degli atti di prevenzione, saranno un guadagno futuro: ridurranno
di molto i costi e quindi porteranno a un guadagno dal punto di vista economico. Ma,
come ho detto prima, sarà anche un guadagno in salute: dal punto di vista ambientale,
dal punto di vista delle persone residenti nella nostra zona che avranno un minore
impatto di emissioni di inquinamento da una struttura grande come un policlinico universitario
può essere. Come tutti gli investimenti, inizialmente c’è un costo iniziale elevato.
Tale costo sarà ammortizzato nel tempo e poi ne trarremo vantaggi tutti. Questo tipo
di intervento ha anche lo scopo di generare un volano di formazione e informazione
sulla popolazione per determinare questo senso, questa coscienza, questo consenso,
a un nuovo ambiente pulito, proprio perché dobbiamo investire in energie pulite per
il nostro futuro, per i nostri figli. Non possiamo più farne a meno, non possiamo
più dimenticare che c’è un domani e che dobbiamo preoccuparci per le nostre generazioni
future.