Togo: casa di accoglienza per le bambine sfruttate
Si chiamano “portefaix”. Sono giovani donne, talvolta bambine, costrette a lavorare
l’intera giornata nei mercati di Lomé, in Togo. Non hanno possibilità di giocare,
imparare, essere ascoltate, istruite. Molte di loro arrivano dall’interno del Paese
e continuano il loro viaggio verso il Gabon, dove comunque finiscono per essere sfruttate.
In aiuto a queste povere vittime, l’ong cattolica spagnola Manos Unidas, attraverso
le suore Carmelitane della Carità di Vedruna, ha promosso un progetto di cui beneficeranno
500 “portefaix”. Per cercare di aiutare tutta la popolazione del quartiere, comprese
bambine e giovani - riferiscono fonti dell’agenzia Fides- le suore hanno aperto una
casa di accoglienza e un centro diario nel mercato di Hanoukope, a nord di Lomé, dove
poter offrire la formazione e il sostegno necessari a queste ragazze per il reinserimento
nella società da cui sono state emarginate. (G.F.)