2013-04-20 14:41:43

Quirinale. Sì di Napolitano al reincarico. Mons. Bregantini: si scelga il bene comune


Il Presidente Napolitano ha accettato una seconda candidatura al Quirinale. Stamattina alla Camera la quinta votazione, con una maggioranza di schede bianche. Alessandro Guarasci:

Napolitano è disponibile a un secondo reincarico. Stamattina erano saliti al Colle Pd, Pdl, Lega e Scelta Civica, convinti che nella grave situazione venutasi a determinare fosse "necessario e urgente che il Parlamento potesse dar luogo a una manifestazione di unità e coesione nazionale attraverso la rielezione del Presidente Napolitano". In realtà, fin dalla mattinata, a Montecitorio, questa appariva come la soluzione più probabile. Infatti anche la votazione delle 10 di oggi si era conclusa con una maggioranza di 445 schede bianche. Mons. Giancarlo Bregantini, vescovo di Campobasso e presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, ai nostri microfoni si era augurato che Napolitano potesse “prendere in mano le situazioni, per consapevolizzare in maniera adeguata il mondo politico per una scelta di vera dignità e di grande responsabilità”. Abbiamo chiesto a mons. Bregantini come veda la situazione attuale in cui il Parlamento non riesce a trovare una soluzione per il Quirinale:RealAudioMP3

R. – Sentiamo sempre più necessario rivolgere un disperato appello alla serietà e alla capacità di cogliere il gusto del bene comune: che siano capaci di responsabilità e di dignità!

D. – Questo perché il Paese sta in qualche modo o rischia quantomeno di affondare, la povertà aumenta e le persone sono sempre più in difficoltà?

R. – Soprattutto si sente la differenza abissale tra i problemi veri della gente e il gridare di qualcuno o l’essere muro a muro. Le parole che sono state usate, in questi giorni, sono incapaci di cogliere il dramma che sale dalla gente comune, dal Paese. Non si può giocare così! Non ci sono colpevoli qua o là, ma è la mentalità: cioè la politica non coglie il senso di responsabilità; la politica che non sa dire “stringiamoci perché il bene di tutti, viene prima del bene mio”. La dottrina sociale della Chiesa dice con chiarezza: prima viene il nostro, poi viene il mio; solo difendendo il nostro, io difendo il mio. Stamattina abbiamo a lungo pregato nelle Lodi, recitando il Cantico del Libro della Sapienza: “Dammi la sapienza che siede accanto a Te e non mi escludere dal numero dei tuoi figli”. Abbiamo dedicato questa preghiera espressamente al Parlamento italiano.







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