2013-04-20 08:49:57

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella quarta Domenica di Pasqua, la liturgia presenta il passo del Vangelo in cui Gesù, Buon Pastore, afferma che le sue pecore ascoltano la sua voce, lui le conosce ed esse lo seguono. Quindi aggiunge:

“Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:RealAudioMP3

Il contesto del brano evangelico odierno è una domanda che i Giudei pongono a Gesù: “Fino a quando ci terrai in sospeso? Sei o non sei il Cristo?”. La risposta del Signore è tagliente: Ve l’ho già detto, ma voi non credete. E non credete “perché non fate parte delle mie pecore”. Ma poi, al pensiero delle sue pecore, la parola del Signore si stempera e si addolcisce. Si percepisce il compimento della promessa fatta da Dio al suo popolo per mezzo del profeta Ezechiele. Alle pecore disperse e sbandate dai pastori che “pascono se stessi”, il Pastore Buono annuncia: “Io stesso cercherò le mie pecore” (Ez 34,11). Io stesso andrò in cerca della pecora perduta, ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte, le pascerò con giustizia (cf Ez 34,16). Questa tenerezza forte del Signore produce nelle sue pecore una risposta appassionata e radicale: ora esse “conoscono” la voce del Signore e la seguono. Dove il “conoscere” è verbo sponsale, dell’intimità sponsale. Il sigillo della vita divina posto su di loro dall’amore di Dio, fa sì che esse non temano più nulla, riposino sponsalmente con Cristo nell’intimità di Dio: “Io e il Padre siamo una cosa sola”. Il dono della Pasqua e del tempo di Pasqua è finalizzato a questa manifestazione del Signore, a questo incontro sponsale con il Signore. Nella liturgia, nella Pasqua domenicale in particolare, siamo chiamati ad accogliere lo Sposo, ad unirci a Lui in comunione, in comunità, come Sposa.







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