Chiesa australiana impegnata contro gli abusi su minori
Ha tenuto la sua prima riunione in questi giorni il “Truth Justice and Healing Council”,
lo speciale consiglio della Chiesa cattolica australiana che collaborerà alle inchieste
della Royal Commission, l’organismo d’inchiesta nazionale istituita dal governo per
fare luce sui casi di pedofilia nel Paese. L’incontro si è svolto a Sydney – riferisce
il sito web della Conferenza episcopale australiana – ed è stato incentrato sulle
“questioni sistematiche relative alla protezione dei bambini e sulla comunicazione
dei progressi che compiranno il Consiglio e la Commissione”. “Siamo fortunati – ha
detto Francis Sullivan, direttore generale del Consiglio – ad avere uomini e donne
dalle diverse esperienze all’interno del nostro gruppo di lavoro; tra i nostri tredici
membri abbiamo esperti di abusi sessuali e delle loro conseguenze, incluso il suicidio”.
Ribadendo, quindi, lo spirito di “apertura, trasparenza e compassione” che la Chiesa
cattolica vuole seguire nel collaborare con la Commissione, il Consiglio ha discusso
su come comunicare in modo continuativo e coinvolgente con la popolazione, cattolica
e non cattolica, del Paese, per informarla sui risultati raggiunti. Nonostante “il
difficile compito che i membri del Consiglio hanno davanti”, ha sottolineato Sullivan,
l’intento è comunque quello di lavorare “apertamente, con coraggio ed umiltà, per
ottenere la riconciliazione ed una guarigione duratura”. Istituito dalla Chiesa cattolica
per fare luce sui casi di abusi sui minori, il Consiglio mira a sviluppare nuove politiche
per tutelare i giovani e per far sì che la Chiesa risponda in modo appropriato e giusto,
dando la priorità innanzitutto ai bisogni delle vittime. (I.P.)