Quirinale: il Pd propone Romano Prodi. No da Pdl, M5s e Scelta Civica
Il Pd propone Romano Prodi per il Quirinale. La proposta avanzata dal segretario del
Pd, Pier Luigi Bersani, all'assemblea dei grandi elettori del Pd a Roma è stata accolta
da un applauso e da una standing ovation dei presenti. Poi il voto con il sì all’unanimità.
Per Fabrizio Cicchitto, del Pdl, questa è però una scelta di rottura. No anche dal
Movimento Cinque Stelle. Al terzo scrutinio, questa mattina, maggioranza di schede
bianche. Alessandro Guarasci:
"Nessuno nel
Movimento 5 Stelle si è mai sognato di votare Prodi e non se lo sognerà nemmeno in
futuro. Il nostro presidente è Rodotà''. Beppe Grillo, intervenendo nei pressi di
Udine, detta la linea ai suoi parlamentari e tenta di chiudere la strada del Professore
al Quirinale, per poi tuonare “siamo al colpo di Stato, il Parlamento è bloccato”.
Rodotà comunque tiene a sottolineare che non creerà ostacoli per altre soluzioni.
In mattinata, dopo il sì plebiscitario del Partito Democratico, era arrivato il no
del Pdl, che considera un affronto la candidatura di Prodi. Per il vicepresidente
del Senato Maurizio Gasparri questa è una scelta che divide. No anche da Scelta Civica
che definisce il metodo del Pd "inaccettabile" e propone per il Quirinale Anna Maria
Cancellieri. Il test comunque ci sarà nel pomeriggio, alla quarta votazione, quando
basterà la maggioranza del 50% più 1 dei grandi elettori. La terza votazione di questa
mattina si è conclusa con una maggioranza di schede bianche. Romano Prodi potrebbe
farcela, ma comunque servirà un lavoro di mediazione da parte dei suoi sostenitori.
Anche il segretario del Pd Pierluigi Bersani non si sbilancia. Il centrosinistra,
almeno sulla carta, senza considerare franchi tiratori, può contare in partenza su
496 voti che andrebbero a Romano Prodi. Il quorum è di 504.