2013-04-18 10:55:54

Venezuela. La Chiesa per il riconteggio dei voti: rafforzerebbe Consiglio nazionale elettorale. L'organismo ha accettato


“Esortiamo i leader politici e sociali a non usare un linguaggio offensivo, denigratorio e infiammatorio. Al fine di evitare scontri per le strade che spesso si traducono in violenza e talvolta nella morte di persone. Come cristiani siamo tenuti a stare dalla parte dei più deboli, dobbiamo perdonare e lottare per fare prevalere l'unione sulla divisione, l'amore sull'odio, la pace sulla violenza” afferma un comunicato inviato all'agenzia Fides dalla Conferenza episcopale del Venezuela, dove rimane alta la tensione dopo i violenti scontri post elettorali, che hanno provocato almeno 7 morti mentre la polizia ha effettuato diversi arresti. I vescovi si propongono come garanti per facilitare il dialogo politico dopo che il voto del 14 aprile scorso ha spaccato in due il Paese tra il leader "chiavista" Nicolas Maduro che ha conquistato il 50,66% dei consensi e il capo dell'opposizione Henrique Capriles che ha ottenuto il 49,07% dei suffragi con uno scarto ridottissimo di voti. "La pace sociale e politica del Paese - scrivono i vescovi - esigono il riconoscimento reciproco delle due fazioni maggioritarie del popolo venezuelano, poichè ignorarsi a vicenda - osservano - non consentirà nessun piano di governo così come il contributo alternativo dell'altra parte". Ieri, Henrique Capriles ha deciso di rinunciare alla manifestazione a Caracas, dopo che il presidente eletto Nicolás Maduro ha annunciato l’intenzione di vietarla. Lo scopo era raggiungere la sede del Cne (Consiglio nazionale elettorale), per consegnare ai responsabili la richiesta di una verifica del risultato delle elezioni presidenziali. Capriles - precisa l'agenzia Misna - ha presentato formalmente la richiesta di effettuare un nuovo conteggio dei voti delle presidenziali di domenica, vinte con un vantaggio inferiore al 2% da Nicolás Maduro, per presunte irregolarità che a suo dire interesserebbero oltre un milione di suffragi. Capriles ha chiesto al Consiglio nazionale elettorale (Cne) la revisione del 100% delle schede. "Questa sollecitudine - precisa l'episcopato venezuelano - non vuole disconoscere il lavoro del Cne, ma al contrario rafforzerebbe l'autorità morale dell'organismo dando al tempo stesso tranquillità alla popolazione". La risposta del Consiglio elettorale non si è fatta attendere ed ha accettato di effettuare un nuovo conteggio completo dei voti delle presidenziali. A Caracas, la titolare del Cne, Tibisay Lucena, ha infatti annunciato che la verifica delle schede – già effettuata sul 54% del totale – sarà ampliata anche al rimanente 46%. Lucena ha precisato che il Cne ha così deciso, rispondendo “a una situazione, evidentemente, particolare”. (R.P.)







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