Venezuela. La Chiesa per il riconteggio dei voti: rafforzerebbe Consiglio nazionale
elettorale. L'organismo ha accettato
“Esortiamo i leader politici e sociali a non usare un linguaggio offensivo, denigratorio
e infiammatorio. Al fine di evitare scontri per le strade che spesso si traducono
in violenza e talvolta nella morte di persone. Come cristiani siamo tenuti a stare
dalla parte dei più deboli, dobbiamo perdonare e lottare per fare prevalere l'unione
sulla divisione, l'amore sull'odio, la pace sulla violenza” afferma un comunicato
inviato all'agenzia Fides dalla Conferenza episcopale del Venezuela, dove rimane alta
la tensione dopo i violenti scontri post elettorali, che hanno provocato almeno 7
morti mentre la polizia ha effettuato diversi arresti. I vescovi si propongono come
garanti per facilitare il dialogo politico dopo che il voto del 14 aprile scorso ha
spaccato in due il Paese tra il leader "chiavista" Nicolas Maduro che ha conquistato
il 50,66% dei consensi e il capo dell'opposizione Henrique Capriles che ha ottenuto
il 49,07% dei suffragi con uno scarto ridottissimo di voti. "La pace sociale e politica
del Paese - scrivono i vescovi - esigono il riconoscimento reciproco delle due fazioni
maggioritarie del popolo venezuelano, poichè ignorarsi a vicenda - osservano - non
consentirà nessun piano di governo così come il contributo alternativo dell'altra
parte". Ieri, Henrique Capriles ha deciso di rinunciare alla manifestazione a Caracas,
dopo che il presidente eletto Nicolás Maduro ha annunciato l’intenzione di vietarla.
Lo scopo era raggiungere la sede del Cne (Consiglio nazionale elettorale), per consegnare
ai responsabili la richiesta di una verifica del risultato delle elezioni presidenziali.
Capriles - precisa l'agenzia Misna - ha presentato formalmente la richiesta di effettuare
un nuovo conteggio dei voti delle presidenziali di domenica, vinte con un vantaggio
inferiore al 2% da Nicolás Maduro, per presunte irregolarità che a suo dire interesserebbero
oltre un milione di suffragi. Capriles ha chiesto al Consiglio nazionale elettorale
(Cne) la revisione del 100% delle schede. "Questa sollecitudine - precisa l'episcopato
venezuelano - non vuole disconoscere il lavoro del Cne, ma al contrario rafforzerebbe
l'autorità morale dell'organismo dando al tempo stesso tranquillità alla popolazione".
La risposta del Consiglio elettorale non si è fatta attendere ed ha accettato di effettuare
un nuovo conteggio completo dei voti delle presidenziali. A Caracas, la titolare del
Cne, Tibisay Lucena, ha infatti annunciato che la verifica delle schede – già effettuata
sul 54% del totale – sarà ampliata anche al rimanente 46%. Lucena ha precisato che
il Cne ha così deciso, rispondendo “a una situazione, evidentemente, particolare”.
(R.P.)