Usa: i vescovi salutano l’intesa bipartisan al Senato per la riforma dell’immigrazione
I vescovi degli Stati Uniti salutano con soddisfazione l’accordo raggiunto dal gruppo
bipartisan di otto senatori, quattro Democratici e quattro Repubblicani, per l’attesa
riforma dell’immigrazione. La bozza sulla quale è stata raggiunta l’intesa è stata
presentato al Senato e prevede, tra l’altro, un percorso verso la cittadinanza per
11 milioni di immigrati senza documenti, nuove regole sui visti per la manodopera
non specializzata e nuove risorse finanziarie per garantire la sicurezza alle frontiere.
“I vescovi sono pronti ad esaminare con attenzione la proposta” , ha dichiarato il
Presidente della Commissione episcopale sulla migrazione mons. José Gomez che si è
complimentato con il “Gruppo degli Otto” per il “coraggio e la capacità di leadership”
dimostrata per raggiungere l’accordo, senza peraltro entrare nel merito del provvedimento.
L’arcivescovo di Los Angeles ha solo precisato che l’episcopato è pronto a collaborare
con il Congresso per migliorare, se necessario, il testo, in linea con le proposte
di riforma suggerite dai vescovi americani in questi anni. Egli ha citato in particolare
la lettera pastorale “Strangers no Longer Together on the Journey of Hope” elaborata
nel 2003 insieme ai vescovi messicani. Tra i suggerimenti proposti nel documento:
la definizione per gli immigrati senza documenti di un percorso verso l’ottenimento
in tempi ragionevoli della cittadinanza; la promozione dei ricongiungimenti familiari
eliminando lentezze burocratiche; quella di un programma che permetta ai lavoratori
immigrati meno qualificati di entrare legalmente e in sicurezza negli Stati Uniti,
consentendo loro fare domanda di residenza definitiva ed eventualmente anche di cittadinanza;
il ripristino delle misure a tutela degli immigrati abolite nel 1996 dalla “Illegal
Immigrant Responsibility and Immigration Reform Act”; l’adozione di politiche che
affrontino alla radice le cause dell’immigrazione irregolare, segnatamente le persecuzioni
o redditi troppo bassi nei Paesi di origine e misure di tutela per le categorie più
vulnerabili come i rifugiati, i richiedenti asilo e i minori non accompagnati. Come
è noto, da tempo i vescovi americani conducono un’intensa battaglia per una riforma
complessiva dell’immigrazione che bilanci il rispetto dello stato di diritto con la
tradizione di accoglienza del Paese. Lo scorso mese di marzo lo stesso mons. Gomez,
che ha origini messicane, aveva definito la riforma la più urgente emergenza dei diritti
civili del nostro tempo. (A cura di Lisa Zengarini)