A Boston rito interconfessionale in memoria delle vittime della maratona. Obama: l'
America non si ferma
Duemila persone hanno affollato ieri la cattedrale di Boston per un rito interconfessionale
presieduto dal cardinale O’Malley in onore delle vittime della maratona, lunedì sera.
Presenti anche il presidente Barack Obama e la First lady Michelle. Da Boston, il
servizio di Elena Molinari:
Se qualcuno
voleva terrorizzarci, ha scelto la città e il Paese sbagliati. Così Barack Obama ha
ricordato il coraggio e l’altruismo di centinaia di persone in aiuto dei feriti e
dei parenti delle vittime di Boston. Il presidente si è detto convinto che i colpevoli
verranno puniti e che la città “correrà ancora”. Durante il rito, il cardinale arcivescovo
di Boston, Sean O’Malley, ha letto un messaggio di Papa Francesco. Il Santo Padre
ha detto di pregare perché i bostoniani non si lascino sopraffare dal male e siano
invece uniti nella determinazione di combattere il male con il bene. “Basta far del
male. Pace” era stato anche il messaggio che il piccolo Martin Richard, ucciso nell’attentato,
aveva scritto su un poster in classe, e che è stato ricordato durante il servizio
religioso. Sul fonte delle indagini, l’ Fbi ha confermato di aver identificato alcuni
"individui" con cui vorrebbe parlare. Ma il ministro dell’Interno americano, Janet
Napolitano, ha ridimensionato le speranze delle ultime ore dicendo che non possono
essere ancora considerati "sospetti". Ma, ha aggiunto durante un’audizione in Congresso,
"abbiamo bisogno dell’aiuto della gente per trovare queste persone".
E sul
clima che si respira in questi giorni nella capitale del Massachusetts, Debora
Donnini ha intervistato il rettore del Seminario diocesano Redemptoris Mater di
Boston, padre Antonio Medeiros:
R. – Questo
attentato ha riportato un po’ la paura: si vede molto più la presenza di guardie,
per cui c’è un certo clima di paura. È chiaramente una sofferenza che ha toccato il
cuore e la vita di tante persone, colpendo soprattutto un evento ogni anno vissuto
con intensità: la Maratona di Boston, una delle più antiche, se non la più antica
negli Stati Uniti. Generalmente, si tratta di un evento che ogni anno raduna famiglie,
bambini che vengono a vederla. È un evento che riunisce tutti, basta ricordare che
una delle vittime – un bambino di otto anni – era venuto insieme alla mamma e alla
sorella per vedere il papà che stava correndo la Maratona. L’ordigno è esploso giusto
dove si trovava questo bambino.
D. – E’ arrivato anche il telegramma di Papa
Francesco. Parla di “tragedia insensata” e dice di essere uniti e di non lasciarsi
sopraffare dal male, combattendo il male con il bene. Com’è stato accolto questo messaggio?
R.
– Per quanto riguarda il messaggio del Papa, che ha avuto una eco immediata qui nella
diocesi, dice di non lasciarsi sopraffare da questo male, ma di vincere il male con
il bene. Il messaggio del Papa è stato un atto di grandissimo amore, di affetto verso
Boston, verso le persone che qui in questo momento stanno soffrendo. La sua semplicità,
il suo amore, hanno toccato tutti soprattutto in questo momento di dolore. Certamente,
è qualcosa che si sente moto forte.