Usa: la Chiesa saluta con favore nuove restrizioni all’aborto in Kansas e Virginia
Nuovo giro di vite per limitare l’aborto negli Stati Uniti. Dopo l’Arkansas e il Nord
Dakota, il Kansas e la Virginia hanno approvato due provvedimenti che regolamentano
in senso restrittivo la pratica dell’aborto nelle strutture sanitarie. In Virginia
la Commissione statale per la salute ha infatti dato il via libera ad un nuovo regolamento
che obbliga anche le cliniche private che praticano aborti a rispettare alcuni standard
igienico-sanitari per la tutela della vita delle pazienti previsti per tutte le altre
strutture sanitarie nello Stato. Un provvedimento al quale – riferisce l’agenzia Cns
- plaude la Conferenza cattolica della Virginia che in una nota rileva che visto che
negli Stati Uniti l’aborto rientra nell’assistenza sanitaria è logico che “l’industria
dell’aborto sia regolamentata per tutelare la vita delle donne”. La Conferenza cattolica
del Kansas ha, da parte sua, dato pieno sostegno ad un progetto di legge approvato
a febbraio dal Congresso dello Stato che stabilisce che la vita inizia al momento
della “fertilizzazione” dell’ovocita e vieta gli aborti selettivi sulla base del sesso
del nascituro. Il provvedimento prevede anche sanzioni finanziarie per chi viola la
legge in materia. Con la Virginia e il Kansas salgono a quattro gli Stati che, dall’inizio
dell’anno, hanno introdotto norme più restrittive sull’aborto: prima della Virginia
e del Kansas, l’Arkansas aveva vietato l’interruzione volontaria della gravidanza
dopo la dodicesima settimana dal concepimento, mentre il Nord Dakota lo ha vietato
dopo la sesta settimana. (L.Z.)