Quirinale. Oggi prime votazioni per eleggere il successore di Napolitano
Alla vigilia dalla prima seduta delle Camere riunite per l’elezione del Presidente
della Repubblica, si intensificano i contatti tra le forze politiche alla ricerca
di una soluzione condivisa. Intesa tra Pd e Pdl sul nome di Marini ma il Partito di
Bersani si spacca. Insorge il leader dei 5 Stelle Grillo, che dopo la rinuncia di
Milena Gabanelli candida Stefano Rodotà. Intanto il presidente della Cei Bagnasco
sottolinea: in Italia c'è un incredibile bisogno del senso del dovere. Servizio di
Giampiero Guadagni:
Amato, Marini,
Mattarella. Sono alcuni dei nomi proposti nelle ultime ore da Bersani a Berlusconi
per l'elezione del nuovo Capo dello Stato. Ma il Pd in una nota precisa: ragioniamo
su diverse possibilità con tutte le forze parlamentari per arrivare ad un nome largamente
condiviso. Da parte sua Berlusconi continua a collegare la partita Quirinale alla
formazione del nuovo governo. Ma per l'eventuale accordo tra Pd, Pdl e Scelta civica
i tempi sono stretti. Senza elezione nelle prime tre votazioni che richiedono la maggioranza
dei due terzi, dal quarto scrutinio - essendo sufficiente la maggioranza assoluta
- entrerebbero in gioco i parlamentari 5 Stelle. Grillo tuona contro “l’inciucio Pd-Pdl”,
e rende noto che il candidato ufficiale del Movimento è Stefano Rodotà. Nome gradito
al leader di Sel Vendola, radicalmente contrario all'ipotesi di governissimo. Da domattina
dunque la parola ai 1007 “grandi elettori”. Ogni giorno, fino all'elezione, due voti
anche nel fine settimana. E della necessità di dare un segnale rapido e forte ai drammi
sociali si fa interprete il presiedente della Cei Bagnasco, che parla di tempi magri
e stremati, sottolineando l'incredibile bisogno di grande senso del dovere e spirito
di servizio.