Argentina. I vescovi: per la riforma della giustizia occorre profondo discernimento
Per mettere in atto la riforma della giustizia occorrono “un profondo discernimento”,
“ampie consultazioni, dibattiti e consensi sui numerosi cambiamenti proposti”: è quanto
scrive la Conferenza episcopale argentina in una nota diffusa ieri, nel corso della
sua 105.ma Assemblea Plenaria, in programma a Pilar fino al 20 aprile. La nota, intitolato
“Giustizia, democrazia e Costituzione nazionale”, fa riferimento alla proposta di
riforma della giustizia presentata dal capo di Stato, Cristina Fernandez Kirchner:
il testo, già inviato al Congresso, prevede la riforma del Consiglio della magistratura;
una legge che garantisca un accesso democratico ai giudici e ai pubblici ministeri;
il cambiamento della norma che stabilisce l’obbligo di trasparenza delle azioni esercitate
dal potere giudiziario e la creazione di tre camere di Cassazione. Inoltre, i cittadini
potranno visualizzare i beni dei funzionari e dei vertici di tutti e tre i poteri
dello Stato, mentre ora la possibilità è limitata ai rappresentati dell’esecutivo.
Per quanto riguarda il Consiglio della magistratura, i suoi membri saranno eletti
dal popolo e si lavorerà per eliminare le cause contro le amministrazioni con blocco
preventivo dei beni. “Una trattativa affrettata su riforme tanto significative – scrivono
i vescovi – corre il rischio di debilitare la democrazia repubblicana stabilita dalla
Costituzione, soprattutto in una delle sue dimensioni essenziali, ovvero l’autonomia
dei tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario”. Nell’agenda dei lavori della
Plenaria episcopale sono presenti anche altri temi, tra cui l’elezione di Papa Francesco,
primo Pontefice argentino, ed i preparativi per il IV Congresso Missionario nazionale
che si aprirà a Catamarca il 17 agosto. (A cura di Isabella Piro)