2013-04-16 08:41:25

Sudan: ragioni amministrative dietro l'espulsione del segretario dei vescovi


Ci sono “questioni di carattere amministrativo e non una decisione di colpire la Chiesa cattolica” dietro l’espulsione del segretario generale della Conferenza episcopale del Sudan, padre Santino Maurino: lo dicono fonti dell'agenzia Misna a Khartoum, confermando d’altra parte le informazioni fornite nei giorni scorsi dal religioso. Al centro della vicenda ci sono le attività di un Centro della Chiesa cattolica per l’insegnamento dell’arabo, nato nel 1986 come servizio ai missionari in arrivo in Sudan ma divenuto negli ultimi anni una struttura frequentata quasi solo da docenti e studenti laici. “La struttura è stata chiusa – spiegano le fonti – perché nelle nuove condizioni avrebbe dovuto operare sulla base di un’autorizzazione del governo che invece non è mai stata chiesta”. Secondo questa ricostruzione, “l’espulsione di padre Maurino e dei due missionari lasalliani che gestivano il Centro per conto della Conferenza episcopale è il frutto di una lacuna amministrativa e non interviene a mutare i rapporti tra la Chiesa cattolica e il governo”. Questa versione è stata confermata alla Misna dal vescovo ausiliare di Khartoum, mons. Daniel Adwok. “L’evoluzione del Centro – aggiunge il religioso – è anche il riflesso del ridursi del numero dei cristiani in Sudan legato alla nascita di uno Stato indipendente del Sud”. (R.P.)







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