Siria. Il neo amministratore apostolico di Aleppo: "Impedire l'arrivo delle armi"
“Impedire l’arrivo ed il flusso di armi all’interno del Paese, istituire un coprifuoco
in vista della ripresa del dialogo tra le parti in lotta per giungere il più presto
possibile alla pace”. A chiederlo è padre Georges Abou Khazen, nominato lunedì da
Papa Francesco amministratore apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis del
vicariato apostolico di Aleppo, in sostituzione di mons. Giuseppe Nazzaro, che ha
presentato le dimissioni per raggiunti limiti di età. “Più armi ci sono in giro, più
morti vedremo. Ci sono Paesi che si arricchiscono con il commercio di armi, ma non
si può costruire la propria fortuna a scapito della vita degli altri. Qui è in gioco
la vita di decine di migliaia di persone”. “La popolazione di Aleppo, la città - dichiara
all'agenzia Sir - è allo stremo, così come tutta la Siria. È difficile muoversi, spostarsi,
comunicare, reperire cibo. Quasi impossibile arrivare ai cimiteri per seppellire i
morti. La gente cerca di industriarsi come può per andare avanti, chi può parte per
altre destinazioni. Una situazione che mina la speranza di molti, anche tra i nostri
cristiani, che tuttavia non si arrendono e cercano di ricostruire relazioni e ponti
di amicizia”. Per il nuovo amministratore apostolico, infatti, “una delle priorità
per la Siria è la ricostruzione morale, la riconciliazione tra il popolo. Ricostruire
coi mattoni è più semplice” afferma al Sir il francescano. “La popolazione, sia di
fede islamica che cristiana, è messa a dura prova dalla violenza di tante bande fondamentaliste.
Una sofferenza comune che - conclude il neo amministratore apostolico - potrebbe unire
anziché dividere. Preghiamo perché la speranza di pace non ci abbandoni mai”. (R.P.)