2013-04-15 14:01:10

Iraq: il Paese sconvolto da una serie di attentati


Una scia di attentati, tra attacchi suicidi ed esplosioni, sconvolge l’Iraq alla vigilia delle prime elezioni da quando le truppe americane hanno lasciato il Paese. Sale così ad almeno 30 morti e quasi 200 feriti il bilancio delle vittime che sono state colpite in sette diverse citta' irachene, tra cui Baghdad. Lo riferiscono funzionari locali e fonti ospedaliere. A nord della capitale ieri mattina una serie di attentati ha causato 6 morti e oltre 70 feriti. Nella sola città di Touz Khourmatou, a circa 175 Km a nord di Baghdad, sono esplose tre autobombe e due esplosioni a Nassirya hanno ferito 14 persone. Altre autobombe hanno colpito anche le località di Falluja e Kirkuk. Fonti della polizia fanno sapere che un attentato suicida si sarebbe verificato anche nei pressi dell'aeroporto internazionale del Paese. Nessun movimento estremista ha ancora rivendicato la responsabilità' delle operazioni. Negli attacchi di domenica, invece, tra le vittime delle autobombe che hanno colpito le città di Mosul e Falluja, provocando 10 morti, c’era anche un candidato alle elezioni del prossimo 20 aprile, il tredicesimo dall’inizio della campagna elettorale. Tra le vittime degli attentati di questi giorni, anche uomini della polizia e agenti di sicurezza. Domenica a Mosul ( 400 Km a nord ovest di Baghdad), un'autobomba ha ucciso cinque poliziotti mentre ispezionavano il corpo di un uomo abbandonato sulla strada. Nei giorni scorsi a Baquba (60 km a nord della capitale) un ordigno è esploso davanti alla moschea sunnita uccidendo 12 persone. La lunga scia si sangue che ha colpito il Paese nelle ultime settimane, avviene a pochi giorni dal decimo anniversario dell’invasione americana del Paese ed è l’ultimo episodio di una serie interminabile di violenze che segnano una nazione divisa tra arabi, curdi, e turcomanni e dove i cristiani sono spesso vittime di vendette incrociate e giochi di potere. Dal 2003 al dicembre 2011, data del ritiro completo delle truppe Usa, sono morti 4.500 soldati statunitensi e 300 alleati. Tuttavia la vera carneficina riguarda la popolazione civile irachena, che registra quasi 200.000 vittime dall’inizio della guerra. In questo contesto, le elezioni amministrative rappresentano un test decisivo per il governo del premier sciita Nuri al Maliki, candidato alle consultazioni legislative dell'anno prossimo. In attesa di rivendicazioni esplicite di questi attentati, si ricorda che i gruppi fondamentalisti armati sunniti avevano annunciato di voler sferrare una serie di attacchi anti-governativi a ridosso delle elezioni locali. (R.P.)







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