2013-04-15 15:53:05

Il card. Vegliò ai cappellani dell’aviazione civile: portate il Vangelo in tutte le periferie


“Anche negli aeroporti c’è più che mai bisogno di ascoltare e vivere secondo la Parola di Dio”. E' quanto ha affermato il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, intervenendo al Seminario europeo, in corso a Cracovia, dei cappellani cattolici dell’aviazione civile e dei membri delle cappellanie. Il servizio di Amedeo Lomonaco:RealAudioMP3

“Gli aeroporti – ha detto il cardinale Antonio Maria Vegliò – sono luoghi di fretta e concitazione, che non agevolano l’occasione di una sosta con Dio”. “Un momento di pausa e di preghiera, invece, permette a ciascun essere umano di fermarsi a riflettere e a porsi delle domande sul senso della vita, sul significato del bene e del male, e sulle conseguenze del proprio agire”. “Tutti noi – ha aggiunto il porporato – dobbiamo annunciare la Parola di Dio con generosità e dolcezza, soprattutto negli aeroporti dove lo stress del lavoro e del viaggio incidono sullo stato d’animo delle persone”. “Tuttavia, per poter annunciare efficacemente la Parola, bisogna averla accolta, fatta propria e, per essere convincenti, occorre viverla concretamente”.

“Essere aperti a Dio – ha osservato il presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti – porta ad essere aperti agli altri, come i cappellani d’aeroporto che esercitano il loro ministero fra persone di origine, cultura, religione e sensibilità diverse”. Con alcuni “si entra facilmente in sintonia”. “Nell’ascoltare altri, invece, si deve far ricorso a tutto quel bagaglio di conoscenza, di pazienza e di virtù che la Parola di Dio offre a ogni cappellano”. “La Parola di Dio – ha spiegato il porporato – infatti dà quella capacità e quella sicurezza che permettono di offrire comprensione e tenerezza, la sensibilità tanto evocata da Papa Francesco”.

Anche nell’esercizio del ministero negli aeroporti è illuminante il pensiero espresso lo scorso mese di marzo, prima del Conclave, dall’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, alle Congregazioni generali: “La Chiesa – affermava – è chiamata a uscire da se stessa e ad andare verso le periferie, non solo quelle geografiche, ma anche quelle esistenziali”. “Quelle del mistero del peccato, del dolore, dell’ingiustizia, quelle dell’ignoranza e dell’assenza di fede, quelle del pensiero, quelle di ogni forma di miseria”. Dopo aver sottolineato che “l’annuncio della Parola crea comunione e realizza la gioia”, il cardinale Antonio Maria Vegliò ha infine esortato i cappellani cattolici dell’aviazione civile a essere “comunicatori gioiosi del Vangelo”, perché la Parola di Dio arrivi ai cuori delle persone e in tutte le periferie, non solo geografiche, ma anche esistenziali.







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