Giornata dell'Università Cattolica. Bignardi: giovani non rassegnati di fronte alla
crisi
Come ha ricordato il Papa, si celebrata è ieri in Italia la Giornata per l’Università
Cattolica del Sacro Cuore, sul tema “Le nuove generazioni oltre la crisi”. Ma come
si pongono i giovani di oggi di fronte alle difficoltà che affliggono il nostro tempo?
Luca Collodi lo ha chiesto a Paola Bignardi, dirigente dell'Istituto Toniolo
che promuove la Giornata:
R. – Il modo,
l’atteggiamento con cui i giovani si pongono di fronte alla realtà mi pare che sia
molto più positivo di quello che si è portati a pensare. L’Istituto Toniolo ha realizzato,
nel corso degli ultimi due anni, una ricerca proprio sul mondo giovanile, per cercare
di capire se tante opinioni che si hanno sui giovani siano effettivamente fondate
oppure siano il frutto di nostre pre-comprensioni. Risulta che l’atteggiamento dei
giovani di fronte al futuro, di fronte all’esperienza della famiglia, ad esempio,
di fronte alla prospettiva del lavoro è molto più positiva di quanto noi immaginiamo.
Ad esempio: per i giovani, la famiglia resta punto di riferimento fondamentale; la
famiglia da cui vengono ma anche la famiglia che immaginano, che progettano per la
loro vita. La prospettiva di vita di generazione, la disponibilità a mettere al mondo
figli è molto più elevata di quello che i dati dicono. Sono dati che fanno molto riflettere
sul rapporto tra il contesto sociale e le aspirazioni e anche le disponibilità del
mondo giovanile.
D. – Tema della Giornata dell’Università cattolica è “Le nuove
generazioni oltre la crisi”. Questa crisi, come viene vissuta dai giovani?
R.
– I giovani, da una parte stanno affrontando la crisi con concretezza e con spirito
d’iniziativa. Ad esempio: la crisi porta con sé scarsissima disponibilità di posti
di lavoro, soprattutto per i giovani. Ebbene, dalla ricerca risulta che i giovani
sono disponibili ad adattarsi anche a lavoro che non corrispondono alla preparazione
che si sono fatti, senza per questo lasciare perdere aspettative più elevate. Dunque,
come dire: giovani che si adattano ma non si rassegnano. E questo mi sembra che sia
un atteggiamento molto importante per affrontare una crisi come quella che stiamo
vivendo. Essere capaci di adattarsi e, al tempo stesso, non rassegnarsi.
D.
– L’Istituto Toniolo ha il compito di promuovere e rafforzare sul territorio italiano
– e non solo – la presenza dell’Università cattolica. Voi, in realtà, lavorate molto
sui giovani: un monitoraggio che dà speranza per una società diversa …
R. –
Molta speranza, molta speranza. E’ naturale che l’Istituto Toniolo si occupi dei giovani:
l’Istituto Toniolo si occupa di università, e l’università è popolata da giovani,
da quei giovani che saranno la futura classe dirigente, il futuro mondo imprenditoriale,
le professionalità di domani. Quindi, c’è l’interesse a capire la direzione della
società attraverso il monitoraggio del mondo giovanile che è un mondo che lascia sperare,
ma che al tempo stesso responsabilizza molto la società degli adulti che non sta offrendo
al mondo giovanile quello di cui il mondo giovanile avrebbe bisogno, ad esempio per
inserirsi nel mondo del lavoro …