In Italia questa sera i quattro giornalisti trattenuti in Siria
Tornano questa sera in Italia i 4 giornalisti, un reporter Rai e 3 freelance, liberati
oggi in Turchia. Erano stati trattenuti dal 5 aprile nel nord della Siria. L'aereo
che li sta portando a Roma atterrerà allo scalo militare di Ciampino attorno alle
21, si apprende alla Farnesina. Sollievo e soddisfazione sono stati espressi dal presidente
Giorgio Napolitano. Intanto in Siria è ancora violenza. Il servizio di Debora Donnini:
Stanno tutti
bene i quattro giornalisti per oltre una settimana “trattenuti” e non rapiti, precisa
il viceministro degli esteri Staffan De Misura ai microfoni di Sky Tg24, senza dare
però ulteriori dettagli sull'organizzazione che ha fermato gli operatori italiani.
L'inviato Rai Amedeo Ricucci, il fotoreporter Elio Colavolpe, il documentarista Andrea
Vignali e la giornalista freelance Susan Dabbous, di origini siriane, si trovavano
in Siria per un programma della trasmissione Rai "La Storia siamo noi". Le loro tracce
si erano perse il 4 aprile. Ora stanno bene e questa sera torneranno in Italia. "Eravamo
in mano a un gruppo islamista armato che non fa parte dell'Esercito libero siriano",
ha raccontato Ricucci all’Ansa, spiegando che "è stato un malinteso". In Siria intanto
la violenza non si ferma: almeno diciotto civili, fra cui due bimbi, sarebbero rimasti
uccisi e altri cinquanta feriti a causa di un raid aereo lealista sulla zona industriale
di Saraqeb, nella parte nord-occidentale del Paese. Lo riferisce l’Osservatorio siriano
per i diritti umani. Sul fronte diplomatico, la Russia fa sapere che voterà contro
la nuova risoluzione all’Onu sulla Siria. Il ministro degli esteri russo Lavrov afferma:
il nuovo progetto scarica la responsabilità dei tragici avvenimenti in corso in Siria
unicamente sul governo di questo Paese.