2013-04-13 11:44:24

Accordo per l’Idi. Intervista con il cardinale Versaldi


E’ stato raggiunto l’accordo tra Regione Lazio, Gruppo Idi (Istituto Dermopatico dell’Immacolata) e sindacati: la procedura di mobilità per 405 dipendenti dell'Idi è stata ufficialmente ritirata. I licenziamenti sono stati così scongiurati. La Regione ha concesso la Cassa integrazione in deroga fino a 200 dipendenti. Sulla crisi che ha coinvolto la struttura ospedaliera retta dalla Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione e sull’impegno del Vaticano per aiutare a risolverla, Sergio Centofanti ha intervistato il cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede e delegato pontificio per la Congregazione religiosa: RealAudioMP3

R. – Io sono stato chiamato dopo la metà di febbraio dalla Santa Sede, con nomina pontificia, come delegato pontificio per la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione all’interno della quale c’era questo grosso problema degli ospedali in sofferenza da mesi, con situazione anche di allarme sociale perché – appunto – con la mancanza di fondi c’era anche mancanza di erogazione degli stipendi, nonostante che i dipendenti, pur senza stipendio, lodevolmente avessero continuato la loro attività, seppur in maniera ridotta. Questo ha avuto il significato, da parte di Benedetto XVI, di dare un aiuto alla Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione ma anche alla soluzione di questi gravi problemi che si trascinavano da mesi: quindi, è un segno di vicinanza della Santa Sede che non voleva sostituirsi alla Congregazione, ma dare un segnale di supporto e di aiuto.

D. – Quale lavoro è stato fatto dalla sua nomina?

R. – Appena nominato, mi sono adoperato per avere dei collaboratori, ovviamente. Ho nominato due vicari. Per gli aspetti più interni alla vita religiosa mons. Filippo Iannone, vicegerente di Roma, che già aveva fatto una visita apostolica nella Congregazione e quindi era già in grado di avere una conoscenza della situazione interna. Poi, ho nominato il professor Profiti, del Bambin Gesù, come mio vicario per quanto riguardava gli aspetti più propriamente sanitari, economici e finanziari che erano il grosso e urgente problema da affrontare. Da lì ha preso il via un lavoro molto intenso, fino a ieri – possiamo dire. Una équipe dello stesso ospedale del Bambin Gesù, quindi già collaudata in quella materia, si è adoperata innanzitutto per evitare il rischio più grosso, che era quello del fallimento degli ospedali Idi e di San Carlo di Roma, e quindi si è potuto arrivare poi – trattando sempre sia con le Istituzioni, sia con le parti sociali che hanno collaborato in queste settimane – ad avere la possibilità di evitare il fallimento attraverso la nomina, da parte del governo e del Ministero per lo sviluppo, di tre commissari straordinari che sono stati nominati per risolvere il problema dell’insolvenza e per poter poi uscire dalla situazione critica. Nel frattempo, la Regione Lazio – anche lì, con molto spirito di solidarietà e di collaborazione per il bene comune – ha accettato di dare l’ammortizzatore sociale, quindi di fare entrare in cassa integrazione gli esuberi che rischiavano, nella situazione precedente, il licenziamento. E proprio ieri è stato siglato questo accordo, per cui 200 dipendenti sono in cassa integrazione per quattro mesi.

D. – Ricordiamo che questo accordo segue anche il saluto del Papa ai lavoratori dell’Idi all’udienza generale di mercoledì scorso …

R. – Certo, sì. Ovviamente, la sofferenza di queste persone, ma soprattutto di queste famiglie, perché il lavoratore poi normalmente ha una famiglia, li aveva portati già con Papa Benedetto e poi anche con Papa Francesco, a far presente anche in manifestazioni pubbliche – sia all’Angelus sia alle udienze generali – la loro richiesta, che la Santa Sede desse un aiuto. E, appunto, mercoledì scorso io ho portato un gruppo – oltre un centinaio di persone – all’udienza: avevano un posto ben visibile davanti, il Papa anche pubblicamente li ha salutati auspicando una rapida soluzione del difficile problema, e poi ho portato circa una decina di questi dipendenti con i loro bambini, proprio per manifestare l’aspetto familiare dei problemi, al saluto del Papa che ha assicurato, attraverso l’opera del suo delegato e dei suoi collaboratori, una vicinanza efficace per poter giungere a questa soluzione. Questo ha dato molto conforto ai dipendenti, perché a parte la generale simpatia di cui gode il Papa, l’interessamento specifico li ha ancora più rassicurati. Del resto, martedì prossimo andrò non a mani vuote ma con questi risultati, sia all’Idi sia al San Carlo, proprio per riavviare tutta la macchina.

D. – Ora si pensa al risanamento della struttura ospedaliera. Quali sono i suoi auspici e le sue speranze?

R. – Noi abbiamo voluto, con la richiesta di commissariamento che il governo ha accettato, mettere nelle mani di terzi, che sono appunto questi tre commissari, i beni della Congregazione per poter risolvere la situazione, ovviamente, innanzitutto pagare i creditori e poi avere la possibilità di tali finanziamenti, con il riavvio della struttura, per potere di nuovo ripartire a beneficio non solo dei dipendenti, ma soprattutto dei pazienti, secondo il carisma dei Figli dell’Immacolata Concezione. Nel frattempo, attraverso mons. Iannone, è in atto anche all’interno della vita religiosa stessa un rinnovamento e una purificazione perché purtroppo, come è noto, ci sono state anche situazioni critiche su cui indaga anche la magistratura con la quale noi vogliamo collaborare; affinché anche la vita religiosa possa far diventare questa crisi occasione di purificazione e di rinnovamento secondo il carisma originario del Beato Monti.

D. – C’è chi ha ipotizzato un’intenzione del Vaticano di acquisire la struttura per creare addirittura un polo sanitario vaticano …

R. – Sì: questa è non solo un’alterazione, ma un capovolgimento della realtà e un processo malizioso alle intenzioni. In questo caso – perché ne sono testimone diretto – già fin dalla mia nomina e proprio per non dar adito a questi sospetti che già circolavano maliziosamente, è stato detto nel comunicato stampa che il Vaticano non voleva intervenire per sostituirsi alla Congregazione o per potenziare la propria presenza nel campo della sanità, ma solo per dare questo aiuto, questo segnale di vicinanza richiesto sia dai dipendenti sia dalle parti sociali sia dalle Istituzioni. E quindi, quando qualcuno fa queste affermazioni dovrebbe prima verificarne l’attendibilità e, soprattutto, essere così onesto da non fare processi maliziosi alle intenzioni che sono state invece in altro senso. Io ho visto che la maggioranza dei mezzi di comunicazione sta seguendo realisticamente e fedelmente i fatti e qualcuno invece, forse – non so, non voglio cadere anch’io nel vizio del processo alle intenzioni, quindi mi astengo dal dire quali possano essere le motivazioni … Penso sia solo disinformazione, alla quale però invito a rimediare attraverso una più aderente attenzione ai fatti.









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