Cortile dei Gentili, nuovi appuntamenti. Il card. Ravasi: a maggio saremo in Messico
Una nuova tappa italiana, a Catanzaro il 20 aprile, e la prima tappa nel continente
americano, in Messico dal 6 al 9 maggio. Il "Cortile dei Gentili", la struttura vaticana
dedicata al dialogo con i non credenti, ispirata da Benedetto XVI e inaugurata due
anni fa dal Pontificio Consiglio della Cultura, riprende il suo cammino sotto il nuovo
Pontificato. Tra le novità, illustrate ieri alla stampa dal cardinale Gianfranco Ravasi,
presidente del dicastero, anche l’introduzione nel sito Internet di una piattaforma
di discussione online che promuove il dialogo sul web, la stessa utilizzata dal presidente
statunitense Obama. Il servizio di Fabio Colagrande:
Papa Francesco,
nel primo percorso del suo ministero pastorale, ha mostrato di voler aprire il più
possibile l’orizzonte dell’incontro parlando un linguaggio incisivo, capace di raggiungere
l’intera comunità degli uomini e delle donne. Un linguaggio efficace anche perché
– ha spiegato il cardinale Gianfranco Ravasi – realizza una coincidenza tra
il "comunicatore" – il Papa – e ciò che viene "comunicato". ‘E’ proprio in questa
prospettiva – spiega ancora il porporato – che si sviluppa il nuovo corso del Cortile
dei Gentili:
"Noi vorremmo con il Cortile dei Gentili, che finora ha avuto
risultati alti, picchi, quasi, sui sentieri d’altura – la riflessione filosofica,
la riflessione teologica, la riflessione sociale – vorremmo farlo inoltrare lungo
la valle, cioè lungo gli orizzonti più quotidiani e semplici dove abbiamo già alcune
presenze, come quelle dei bambini, dei giovani: ora però vorremmo entrare proprio
nella città”.
Sabato 20 aprile, il Cortile sarà a dunque a Catanzaro per
proseguire la pista, inaugurata a Palermo, della riflessione sulla legalità, tenendo
conto dei rapporti tra mafia e religiosità. Uomini di legge come Giuseppe Pignatone
e Michele Prestipino dialogheranno su "Etica, religiosità, corresponsabilità", tenendo
conto delle particolarità del fenomeno della ‘ndrangheta e dunque delle responsabilità
educative di Chiesa e famiglia:
“Lì, la criminalità organizzata ha un tessuto
molto sottile ma anche al tempo stesso molto forte, molto teso, soprattutto nell’ambito
familiare. E quindi, si parte – in teoria – da un valore che dovrebbe essere quello
della comunità familiare, che però viene plasmata e finalizzata - qualche volta drammaticamente,
anche - al crimine”.
Dal 6 al 9 maggio, il Cortile compie il primo viaggio
extra-europeo in un Paese emblematico per il dialogo tra fede e cultura come il Messico,
per l’87% composto da cattolici ma caratterizzato ancora, per motivi storici, da una
vigorosa impronta anticlericale. Particolarmente importante il dialogo del 9 maggio
presso l’Università “Unam” della capitale, coordinato dal filosofo messicano, Guillermo
Hurtado – già presente ad Assisi all’incontro con Benedetto XVI – che vedrà confrontarsi
il cardinale Ravasi con alcuni intellettuali atei:
“Neppure l’arcivescovo
di Città del Messico è mai entrato nell’interno di questo mondo che è fortemente secolarizzato
ma anche, al tempo stesso, estremamente incuriosito di affacciarsi al di là dell’orizzonte
loro ma anche al di là – persino – dell’Oceano, arrivando nella grande matrice della
Chiesa cattolica che è, appunto, la Santa Sede”.
A due anni dalla partenza
a Parigi, il Cortile continua il suo viaggio che lo porterà prossimamente in Nord
America e in America Latina e nell’ottobre prossimo di nuovo ad Assisi. A confermarne
i buoni frutti un aneddoto del dopo-Conclave raccontato dallo stesso cardinale Ravasi:
“L’evento
emblematico è stato quello di un non credente che ha fermato la macchina, mentre io
camminavo sul Lungotevere, è sceso e mi ha detto: ‘Guardi, io la conosco, la seguo
però non sono credente. Continuo a non credere in Dio, però incomincio ad avere –
dopo il vostro Conclave – qualche sospetto sull’esistenza dello Spirito Santo …”.