Unicef. Benessere dei bambini negli Stati ricchi: Paesi Bassi primi, Usa in coda
Paesi Bassi al primo posto e Stati Uniti ultimi. E’ questo il responso della classifica
sul benessere dei bambini in 29 Paesi ricchi, in base al Rapporto pubblicato dall’Unicef
e presentato ieri a Roma alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso. Preoccupa,
in particolare, la situazione di Stati duramente segnati dalla crisi, tra cui Grecia,
Portogallo e Spagna. L’Italia, che nella classifica occupa la 22.ma posizione, presenta
criticità soprattutto nell’ambito dell’istruzione. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il Rapporto
prende in esame 29 Paesi analizzando cinque ambiti della vita dei bambini: benessere
materiale, salute e sicurezza, istruzione, comportamenti e rischi, condizioni abitative.
Ai primi posti, nella classifica sul benessere dei bambini, ci sono Paesi Bassi, Finlandia,
Islanda, Norvegia e Svezia. Su questo dato si sofferma Luisa Natali, ricercatrice
dell’Unicef:
"Esistono Stati, come i Paesi Bassi e i Paesi nordici, che
sistematicamente fanno meglio di altri Paesi nel proteggere i loro cittadini più vulnerabili,
ovvero i bambini. Le tendenze di questa classifica mostrano che importante per i livelli
di benessere infantile non è solo il pro-capite del Paese, ma le politiche che vengono
adottate. Non esiste una forte correlazione fra il Pil pro-capite e il benessere generale
dei bambini e degli adolescenti".
Quattro Paesi dell’Europa meridionale
– Grecia, Italia, Portogallo e Spagna – si attestano nella metà inferiore della graduatoria.
L’Italia, in particolare, occupa la 22.ma posizione:
“I bambini poveri in
Italia non sono solo tanti. Viene stimato che nel 2010 fossero all’incirca un milione
800 mila. In Italia, i bambini poveri vivono in famiglie che hanno in media un reddito
inferiore del 30% circa rispetto alla linea di povertà. E questo indica che è richiesto
uno sforzo maggiore all’Italia rispetto agli altri Paesi, da parte del governo e delle
istituzioni, per chiudere questo divario e per aiutare queste famiglie ad oltrepassare
la linea di povertà ed uscire dall’esclusione sociale".
Gli ultimi posti
sono invece occupati da tre degli Stati più poveri inclusi nell’indagine, Lettonia,
Lituania e Romania. Nell’ultima posizione, uno dei Paesi più ricchi. Ancora Luisa
Natali:
"Gli Stati Uniti non tendono a classificarsi in coda alla classifica
solo per alcune delle dimensioni, ma tendono ad esserlo per quasi tutte le dimensioni
analizzate".
In tutto il mondo industrializzato, a partire dal 2000, si
registra comunque un costante miglioramento, in diversi campi, del benessere dei bambini.
Tra le tendenze positive, spiccano la riduzione della mortalità infantile e l’aumento
del tasso di iscrizione scolastico.