Iraq: il nunzio ribadisce l'attaccamento dei cristiani alla loro terra
“I cristiani in Iraq aspirano alla pace e sanno che l’Iraq è la loro patria, non ne
hanno un’altra. Anche quando, per ben noti e tristi eventi, sono costretti a lasciare
il Paese, rimangono attaccati a questa terra che portano sempre nel cuore”. Lo ha
detto il nunzio apostolico in Iraq e Giordania, mons. Giorgio Lingua, nel corso di
un ricevimento, tenutosi a Baghdad, in onore di Papa Francesco e nel quale si è svolta
anche la presentazione del patriarca caldeo Mar Louis Raphael I Sako al Corpo diplomatico
accreditato nel Paese. “I cristiani - sono parole del nunzio riportate dal sito Baghdadhope
ripreso dall'agenzia Sir - sognano di ristabilire con i fratelli musulmani rapporti
di reciproca fiducia e stima per poter offrire così il loro modesto ma qualificato
contributo alla ripresa economica, ma soprattutto morale, del Paese”. A riguardo mons.
Lingua ha sottolineato “i buoni rapporti tra le autorità governative e la Chiesa in
questo Paese”, ricordando come sia il primo ministro, Nouri al-Maliki, sia il presidente
del Parlamento, Al-Nujafi, abbiano dichiarato, proprio durante l’ingresso del nuovo
patriarca nella Capitale, che “i cristiani sono stati una componente costituiva e
fondamentale nella costruzione dell’Iraq di ieri e lo devono essere anche in quello
di oggi”. (R.P.)