Colombia: un milione in piazza per la pace. Campane in festa in tutto il Paese
Una folla multiforme ha riempito martedì scorso le strade di Bogotá e di altre città
del Paese per esprimere il proprio sostegno allo storico processo di pace fra governo
e Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) in corso a Cuba. Le campane di
tutte le chiese colombiane hanno suonato contemporaneamente in segno solidarietà con
le vittime della violenza. Ad assicurare l’adesione all’iniziativa promossa dal Governo
è stato personalmente il presidente della Conferenza episcopale, card. Rubén Salazar
Gómez, arcivescovo di Bogotá, incontrando giorni fa il Capo dello Stato Juan Manuel
Santos Calderón, il quale lo ha ringraziato per l’appoggio della Chiesa a un impegno
“tanto nobile quanto necessario, quale è l’impegno per la pace”. Nel 65° anniversario
dell’assassinio del leader liberale Jorge Eliécer Gaitán, il 9 aprile 1948, omicidio
che diede inizio a un’ondata di violenza politica conosciuta come ‘El Bogotazo’ proseguita
fino a oggi, 900mila colombiani per lo più vestiti di bianco hanno preso parte ieri
al corteo sfilato per la capitale; secondo le autorità municipali, altre 150.000 persone
si sono unite ai manifestanti lungo il percorso. Assenti alla manifestazione - riferisce
l'agenzia Misna - i settori ultraconservatori guidati dall’ex presidente Álvaro Uribe
e i più ferrei oppositori di Juan Manuel Santos (tra cui il Polo Democrático che ha
denunciato “obiettivi elettorali”). E’ stato il presidente Santos ad inaugurare la
marcia presso il monumento degli Eroi caduti, camminando per un tratto della Avenida
de El Dorado con sua moglie, María Clemencia Rodríguez, e alcuni rappresentanti del
governo. “La pace è la vittoria di qualsiasi soldato, di qualsiasi polizia. Se ci
riconciliamo avremo una patria migliore” ha detto Santos. Gli ha dato il cambio al
Centro della Memoria storica il sindaco della capitale, l’ex guerrigliero Gustavo
Petro, che ha portato il corteo in una Piazza di Bolívar già piena di cittadini. Petro
ha esortato i presenti a mobilitarsi “per costruire una nuova nazione”: ad ascoltarlo
c’erano anche migliaia di indigeni, afrocolombiani e ‘campesinos’ giunti da regioni
lontane e turbolente come Arauca, il Cauca o il Chocó. La folla ha acclamato l’arrivo
dell’ex senatrice dell’opposizione Piedad Córdoba, già mediatrice tra il governo e
le Farc insieme al defunto presidente venezuelano Hugo Chávez. Anche da fuori della
Colombia sono giunte voci a favore di una soluzione negoziata a un conflitto che ha
provocato in mezzo secolo di storia quasi 4 milioni di sfollati e almeno 600.000 morti.
(R.P.)