Colombia: campane a distesa in tutte le chiese per la Giornata di solidarietà con
le vittime della violenza
Le campane di tutte le chiese colombiane hanno suonato contemporaneamente ieri per
celebrare la Giornata nazionale della memoria e di solidarietà con le vittime della
violenza. Ad assicurare l’adesione all’iniziativa promossa dal Governo è stato personalmente
il presidente della Conferenza episcopale, card. Rubén Salazar Gómez, arcivescovo
di Bogotá, incontrando giorni fa il Capo dello Stato Juan Manuel Santos Calderón,
il quale lo ha ringraziato per l’appoggio della Chiesa a un impegno “tanto nobile
quanto necessario, quale è l’impegno per la pace”. Mentre a L’Avana proseguono le
difficili trattative con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia, Chiesa e Stato
– come riporta L’Osservatore Romano - appaiono in buona sintonia. Lo dimostra anche
l’alta onorificenza, l’Ordine di Boyacá, assegnata giorni fa da Santos Calderón al
nunzio apostolico in Colombia, mons. Aldo Cavalli. “Con questo omaggio — ha affermato
il presidente della Repubblica durante la cerimonia — desideriamo dirle quanto apprezziamo
il suo continuo ed efficace lavoro per rafforzare le relazioni fra Colombia e Santa
Sede e per appoggiare, con la forza morale della Chiesa, i nostri sforzi per la pace,
l’uguaglianza e la prosperità di tutti i colombiani”. Calderón ha ricordato l’impegno
di mons. Cavalli nella difesa della vita e della famiglia e, in ambito culturale,
la sua particolare vicinanza ai giovani e agli universitari. Da tempo la Chiesa in
Colombia si batte affinché il popolo riprenda il potere di decidere il futuro del
Paese, se necessario anche attraverso un’assemblea costituente che dia vita ad una
nuova Costituzione. In questo senso si è espresso di recente l’arcivescovo di Cali,
Darío de Jesús Monsalve Mejía che si è detto d’accordo con Papa Francesco sulla necessità
di unire gli sforzi di tutti per cercare una risposta seria e profonda alla povertà
e all’esclusione: “Quello che Papa Francesco sta dicendo – ha affermato il presule
- è che il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa sono inseparabili, perché l’andare
incontro al povero rappresenta una linea trasversale del piano di Dio per l’umanità.
Non è come un qualsiasi piano di governo, il piano di Dio è per ridare dignità a tutti
coloro che l’hanno persa”. Si tratta, ha concluso mons. Monsalve Mejía, di tornare
«all’aspetto umano, umanitario, sociale, al ruolo da protagonista che deve avere la
popolazione e che deve essere dato ai poveri, non con l’assistenzialismo ma con la
solidarietà”. (L.Z.)