Darfur: conclusa a Doha la Conferenza dei donatori. Minacce ai ribelli
Si è conclusa a Doha con promesse di finanziamento che ammontano in circa 3,6 miliardi
di dollari la conferenza dei donatori internazionali per la ricostruzione e lo sviluppo
della regione sudanese del Darfur, dal 2003 ciclicamente ostaggio di conflitti armati
ed emergenze umanitarie. Alcuni osservatori e fonti di stampa - riferisce l'agenzia
Misna - hanno sottolineato che il risultato è stato “deludente” in quanto l’obiettivo
era di raccogliere donazioni per oltre 7 miliardi di dollari, la somma giudicata necessaria
per avviare nei prossimi sei anni progetti di sviluppo in ogni settore di attività.
Come previsto dall’accordo di pace firmato nel luglio 2011, sempre a Doha, con alcuni
gruppi ribelli del Darfur, il governo di Khartoum si è impegnato a sbloccare 2,5 miliardi
di dollari. Lo stesso Qatar ha garantito uno stanziamento di 500 milioni di dollari
mentre dalla Germania arriveranno 60 milioni di euro, dalla Gran Bretagna 49,5 milioni
e dall’Unione Europea 27,5 milioni, in base ai dati resi noti dal quotidiano ‘Sudan
Tribune’. Poche ore dopo la chiusura della conferenza durata due giorni, giungono
nuove minacce alla pace nell’instabile regione occidentale sudanese dove si registrano
ancora 1,4 milioni di sfollati interni. I ribelli dell’Esercito di liberazione de
Sudan guidati da Minni Minnawi sostengono di avvicinarsi a Nyala, capitale dello Stato
del Darfur meridionale. Il villaggio di Asham, che dista solo otto chilometri da Nyala,
sarebbe passato da ieri sotto il controllo dei miliziani che nei giorni scorsi hanno
attaccato e conquistato le città di Muhagiriya e Labado (100 km a est), costringendo
alla fuga migliaia di civili. La missione di peacekeeping dell’Onu e dell’Unione Africana
(Unamid) ha confermato gli ultimi sviluppi sul terreno, riferendo anche di “possibili
raid aerei in corso” che hanno spinto migliaia di persone a cercare riparo presso
due sue basi nella zona. L’esercito di Khartoum avrebbe già replicato agli attacchi
con un’offensiva nella quale un numero imprecisato di ribelli sarebbe rimasto ucciso.
Altre fonti locali hanno riscontrato un’impennata di violenze intercomunitarie a Umm
Dukhun, nel sud-ovest del Darfur, che hanno coinvolto esponenti delle tribù Misseriya
e Salamat. Nei campi sfollati della regione si sono tenute diverse proteste: “La gente
non si sente affatto rappresentata da chi si è riunito a Doha” hanno spiegato esponenti
di organizzazioni locali della società civile. All’accordo di pace di Doha non ha
aderito la fazione dell’Esercito di liberazione del Sudan di Minnawi, quella guidata
da Abdel Wahid Nur né il gruppo ribelle più influente, il Movimento per la giustizia
e l’uguaglianza (Jem). (R.P.)