Ban Ki-moon: il Papa vero costruttore di pace, spero visiti presto l’Onu
Dopo il colloquio con il Papa in Vaticano, il segretario generale dell’Onu ha incontrato
ieri mattina a Roma un gruppo ristretto di giornalisti. Tra loro anche il nostro Alessandro
Gisotti, che ha chiesto a Ban Ki-moon di soffermarsi sull'incontro con
Papa Francesco e sull'impegno comune per la pace e i diritti umani:
R. – I told
His Holiness that his choice of name after Saint Francis of Assisi… Ho detto a
Sua Santità che la scelta del suo nome legato a San Francesco d’Assisi è un messaggio
potente per i molti obiettivi condivisi dalle Nazioni Unite. Il Papa ribadisce ad
alta voce il suo impegno per i poveri. Apprezzo il suo profondo senso di umiltà, la
sua passione e la sua compassione volte a migliorare la condizione umana. Ho avuto
il privilegio particolare di incontrare Papa Francesco quando mancano esattamente
mille giorni allo scadere del termine per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo
del millennio. Abbiamo parlato della necessità di far progredire la giustizia sociale
e di accelerare le azioni per raggiungere tali Obiettivi. Questo è vitale per i più
poveri del mondo. Mi ha anche molto rincuorato l’impegno di Papa Francesco a costruire
ponti tra comunità di diverse fedi: credo fermamente che il dialogo interreligioso
possa aprire la strada a un profondo apprezzamento per valori condivisi che, a sua
volta, porta alla tolleranza, all’inclusione e quindi alla pace. Questa è la forza
motivante delle Nazioni Unite in tutte le sue iniziative di civilizzazione e ho ampiamente
apprezzato l’occasione di poter confrontarmi con Papa Francesco su come promuovere
ulteriormente questa opera essenziale. E’ stato un incontro edificante e pieno di
speranza: Papa Francesco è un uomo di pace e di azione, è voce per chi non ha voce.
Spero di poter proseguire in questa nostra conversazione. Con questo spirito, e seguendo
la tradizione dei suoi predecessori, ho avuto l’onore di invitare Papa Francesco a
visitare le Nazioni Unite appena possibile.
Quale ruolo, secondo lei, Papa
Francesco potrà svolgere nel promuovere la pace, specie nelle aree di crisi come Siria
e Nord Corea?
R. – He already expressed his sincere hope and… Egli ha espresso
la sua profonda speranza e vicinanza a molte aree di crisi, compresa la riconciliazione
e la pace tra israeliani e palestinesi, la pace nella penisola coreana, nella Repubblica
Democratica del Congo, nella Repubblica Centrafricana e pace, stabilità e assistenza
umanitaria per il popolo siriano. Ho manifestato il mio profondo apprezzamento per
la sua guida spirituale e per la sua ispirazione e compassione: è esattamente quello
che io cerco di fare per conto delle Nazioni Unite, e gli chiedo di cuore il suo sostegno
costante. Ho apprezzato anche i suoi primi passi nei riguardi delle comunità religiose,
ebraiche, musulmane. Gli ho detto che lo considero un costruttore di pace e che attraverso
questo processo possiamo promuovere una comprensione migliore e più profonda e maggiore
rispetto tra i diversi gruppi religiosi come anche tra civiltà etniche e culture diverse.