20.mo Catechismo: il matrimonio è l'unione tra un uomo e una donna
La verità cristiana sul matrimonio e sulla coppia è oggi al centro di contestazioni
e “riletture” spesso aspre da parte di chi ha interesse a proporre modelli alternativi
di unioni tra persone. Ma il Catechismo della Chiesa Cattolica, a 20 anni dalla sua
pubblicazione, ricorda con chiarezza che l’uomo e la donna sono creature a immagine
di Dio e la loro identità sessuale non può essere mutata arbitrariamente in qualcosa
di diverso. Lo ricorda il gesuita, padre Dariusz Kowalczyk, nella 21.ma puntata
del suo ciclo di riflessioni dedicate al testo del Catechismo:
Ai nostri tempi
abbiamo a che fare con l’ideologia cristofoba che vuole creare un nuovo uomo e una
società nuova. Così viene ripetuta la tentazione del Satana di essere come Dio. Si
vuole cambiare il senso delle parole fondamentali per la nostra civiltà: sesso, natura
umana, matrimonio, padre, madre, famiglia. Per quello la Chiesa, oggi più che mai,
deve ricordare la verità antropologica fondamentale espressa nel libro della Genesi:
“Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò”
(1,27).
“«Essere uomo» , «essere donna» – leggiamo nel Catechismo – è una realtà
buona e voluta da Dio” (n. 369). Il sesso non è dunque una questione d’immaginazione
o di un sentimento soggettivo. Ci sono due sessi – maschile e femminile – e il fatto
che alcune persone soffrono di disturbi dell’identità sessuale non può cambiare la
realtà oggettiva.
Il Catechismo sottolinea la verità che maschio e femmina
sono uguali e diversi. L’uomo e la donna hanno la stessa dignità in quanto entrambi
creati “a immagine di Dio”. Allo stesso tempo sono diversi, ma questa diversità non
li divide, bensì – al contrario – li fa complementari e li unisce. Anzi, “l’uomo e
la donna sono fatti «l’uno per l’altro»” (CCC 372). E Dio li unisce in matrimonio
affinché, formando “una sola carne”, creino un ambiente adatto alla nascita e alla
crescita dei figli. Due maschi o due femmine non possono attuare un matrimonio perché
non sono complementari nel senso matrimoniale.
L’uomo e la donna sono chiamati
– ricorda il Catechismo – “a «dominare» la terra come «amministratori» di Dio” (n.
373). Non siamo dunque sovrani che possono esercitare un dominio arbitrario su tutto
il creato. Il mondo ci viene affidato da Dio, affinché partecipiamo alla sua opera
creatrice.