Rapporto Ilo: 26 milioni disoccupati nell'Ue. Spetta agli Stati creare posti di lavoro
Dramma della disoccupazione in Europa: oltre 26 milioni i senza lavoro. Serve una
svolta nelle politiche governative, ammonisce l’Organizzazione internazionale del
lavoro nel Rapporto pubblicato ieri in apertura, a Oslo in Svezia, della riunione
regionale europea dell’Ilo. Il servizio di Roberta Gisotti:
Ventisei milioni
e 300 mila i disoccupati in Europa in questo inizio 2013, 10 milioni e 200 mila in
più rispetto al 2008, l’anno della crisi conclamata. Si aggrava dunque lo scenario
della disoccupazione: negli ultimi sei mesi – documenta l’Ilo – un milione di persone
ha perso il lavoro nei Paesi dell’Unione Europea. E il 40% resta poi disoccupato per
un anno o più mesi in ben 19 Stati dell’Ue. Cresce anche la disoccupazione giovanile
al 23,5%. E preoccupa ancor più l’aumento di chi non cerca più lavoro, perché definitivamente
scoraggiato. Solo 5 Paesi su 27 (Austria, Germania, Ungheria, Lussemburgo e Malta
) sono riusciti a superare i livelli occupazionali precedenti la crisi del 2008. Nelle
peggiori posizioni, Cipro, Grecia, Portogallo e Spagna, con tassi di disoccupazione
sotto di tre punti negli ultimi due anni e dove si profilano i più alti rischi di
disordini sociali, insieme a Slovenia, Repubblica Ceca, ma anche Italia, tra i dieci
Paesi che non hanno ritrovato i livelli pre-crisi.
L’Ilo attacca duramente
le politiche di risanamento dei bilanci e le misure di austerità e le riforme strutturali,
che non hanno affrontato le cause vere della crisi. Serve una svolta, ammonisce l’agenzia
dell’Onu. “Se le sfide della finanza pubblica e della competitività sono importanti”,
è però fondamentale “adottare strategie incentrate sulla creazione di posti di lavoro”.
E tra le misure indicate dall’Ilo, sono anzitutto l’accesso al credito per piccole
e medie imprese, il contrasto al ribasso sui salari e l’impiego, il dialogo sociale
e i programmi per occupare i giovani.