Tanzania: appello del card. Pengo alle autorità per la pace tra le comunità
Un appello alle autorità locali a non tacere di fronte alle aggressioni perpetrate
da coloro che infondono l’odio tra le comunità, viene dall’arcivescovo di Dar-es-Salaam,
cardinale Polycarp Pengo che si è rivolto in particolare ai capi religiosi presenti
nel governo della Tanzania, dove è molto problematico assicurare una convivenza pacifica
tra cristiani e musulmani. Negli ultimi tempi, infatti, si sono moltiplicati gli episodi
di violenza ai danni della comunità cristiana, specialmente nell’isola di Zanzibar,
in cui il 90% della popolazione è di fede islamica: nel febbraio scorso, ad esempio,
una chiesa evangelica è stata data alle fiamme e un sacerdote cattolico è stato ucciso,
ma già prima, a Natale, un altro prete era stato ferito. “Le forze dell’ordine avrebbero
dovuto condurre inchieste appropriate per prevenire gli atti di violenza”, sono state
le parole del porporato, riportate dall’Osservatore Romano. Secondo l’arcivescovo,
infatti, la tensione continua ad alimentare la paura tra i fedeli. Gli fa eco il vescovo
di Geita, mons. Damian Denis Dallu: “Vogliamo che nel Paese regnino la pace, l’unità,
e l’amore che hanno sempre regnato tra i cittadini della Tanzania, indipendentemente
dal credo religioso”, mentre il vescovo emerito anglicano John Ramadhani ha ricordato
come troppo spesso la religione venga strumentalizzata per fini politici. Al funerale
del sacerdote ucciso in febbraio, il presidente dei vescovi della Tanzania e vescovo
di Iringa, mons. Tarcisius Ngalalekumtwa, aveva ricordato come i cristiani siano tenuti
a perdonare anche le offese più gravi, mentre già nel 2012, in un lungo intervento
ripreso anche dall’associazione Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), il vescovo di
Same, mons. Rogath Fundimoya Kimaryo, aveva parlato del rischio di contagio in Tanzania
da parte del fondamentalismo di matrice islamica attivo in Nigeria. (R.B.)