Tragedia di Civitanova Marche. Boldrini contestata. Mons. Conti: "Politica troppo
lontana dalla gente"
Si sono svolti nel pomeriggio a Civitanova Marche i funerali dei due coniugi suicidatisi
due giorni fa per questioni economiche e del fratello della donna che si è tolto la
vita dopo aver appreso la tragica notizia. Il marito era un esodato di 62 anni, la
moglie una pensionata di 68, il fratello aveva 73 anni. Al rito funebre ha partecipato
anche il presidente della Camera Laura Boldrini, contestata al suo arrivo nel comune
marchigiano. Commentando la tragedia il cardinale Bagnasco, presidente della Cei,
ha parlato di “situazioni che devono farci pensare seriamente" per trovare i modi
di "uscire dall'impasse". Il porporato ha anche ricordato i pesi insostenibili portati
quotidianamente da tante persone con umiltà, senza togliersi la vita. A celebrare
le esequie è stato mons. Luigi Conti, arcivescovo di Fermo e presidente della
Conferenza Episcopale Marchigiana. Paolo Ondarza lo ha intervistato:
R. - Quello
che un po’ colpisce è l’unione tra questo uomo e questa donna, ma anche la comunione
con il fratello di lei. È una famiglia talmente compatta che da questo punto di vista
va lodata; per altro questa compattezza poi si è risolta in una tragedia che li ha
accomunati tutti nello stesso progetto: un progetto di morte. È da considerare innanzitutto
il grande senso di dignità che queste persone hanno avuto fino all’ultimo momento,
anche se purtroppo non hanno avuto il coraggio di chiedere aiuto, sono rimaste nel
silenzio. Hanno lasciato un biglietto in cui chiedono perdono, ma in realtà siamo
noi a dover chiedere loro perdono.
D. - Se è vero che la coppia non è stata
capace di chiedere aiuto è anche vero che non c’è stato chi si è accorto del disagio
vissuto da queste persone…
R. - Esatto, questo è il punto; mentre probabilmente
era possibile accorgersene, se non altro le istituzioni potevano accorgersene. Su
questo vorrei dire che l’amministrazione comunale ha tentato degli approcci, anche
la Caritas, ma sembra che loro non abbiano accettato, forse per un senso di dignità.
D.
- Sconcerta il fatto che una coppia anziana che ha lavorato per una vita, questa vita
se la tolga perché non riesce a far fronte al costo della crisi…
R. - Qui la
responsabilità delle istituzioni statali ed anche locali è davvero gravissima. È necessario
che arrivino risposte da coloro che hanno il potere, perché ogni potere viene da Dio
e chi ha potere deve mettersi a servizio.
D. - L’impressione è che il dibattito
politico sia concentrato più su litigi interni alle coalizioni, litigi tra forze politiche,
piuttosto che sull’emergenza vera e propria, che poi si palesa in tragedie come quella
di questi giorni…
R. - Sottoscrivo pienamente questa espressione, perché la
sensazione è che chi ha il potere sia troppo lontano dalla gente. Potremmo trovare
anche in alcune parole di Papa Francesco una via e mi ha molto colpito come - riferendosi
a San Giuseppe - abbia utilizzato ripetutamente la categoria biblica della “custodia
del fratello”. C’è una vocazione per tutti noi che è quella di rompere questo muro
di silenzio e cercare di introdursi con grande rispetto nella vita delle persone e
delle famiglie.