La Corea del Nord chiede l’evacuazione delle ambasciate straniere nel Paese
In apertura ancora la difficile situazione in Corea del Nord dove proseguono, secondo
diverse fonti, le manovre militari in vista di un possibile attacco. La comunità internazionale
è in allarme in seguito all’annuncio di ieri di Pyongyang che ha affermato di non
poter più garantire, dopo il 10 aprile, la sicurezza al personale delle ambasciate
straniere. Benedetta Capelli:
Al termine
di una giornata convulsa, segnata da annunci, dichiarazioni e manovre militari, giungono
le parole del portavoce della Casa Bianca Carney. Gli Stati Uniti non sarebbero “sorpresi”
se la Corea del Nord effettuasse a breve test missilistici, definiti “provocazioni”,
e contrari al rispetto degli obblighi internazionali. Una presa di posizione che è
anche il segno della preoccupazione americana. Preoccupazione condivisa pure dalla
comunità internazionale dopo l’invito di Pyongyang di evacuare le ambasciate straniere
nel Paese. Dopo il 10 aprile, fanno sapere le autorità nordcoreane, non sarà più garantita
la sicurezza. Proprio entro questa stessa data, Pyongyang aveva chiesto ai lavoratori
sudcoreani della zona industriale condivisa di Kaesong di lasciare l’area. Al momento
la Francia ha affermato che non è prevista alcuna evacuazione, stessa cosa per la
Gran Bretagna che ha definito “retorica anti-Usa” l’annuncio. Dura la Russia che ha
richiamato la Corea del Nord al rispetto delle risoluzioni dell’Onu, parlando di “isteria
militare”. Il leader cubano Castro ha chiesto di evitare una guerra. A preoccupare
sono anche le manovre militari nordcoreane, due missili a media gittata sarebbero
stati collocati sulle rampe di lancio lungo la costa orientale. Angelo Baracca,
esperto di disarmo nucleare:
Qui, purtroppo, l’imponderabilità della minaccia
vera della Corea del Nord è proprio la prova che le armi nucleari sono un controsenso,
sono un delitto contro l’umanità solo per la loro esistenza. La sola minaccia di usare
armi nucleari è stata dichiarata illegale dalla Corte Internazionale di Giustizia
nel 1996, mi pare. Siamo, dunque, nell’illegalità più completa. Purtroppo, in questo
momento, siamo tutti col fiato sospeso perché basta un nulla per scatenare il finimondo.