2013-04-05 14:18:29

Crisi. Tre suicidi in famiglia nelle Marche. Mons. Menichelli: politici pensino alla gente non ai partiti


Si svolgeranno nel pomeriggio a Civitanova Marche i funerali dei due coniugi suicidatisi ieri per questioni economiche e del fratello della donna che si è tolto la vita dopo aver appreso la tragica notizia. Il marito era un esodato di 62 anni, la moglie una pensionata di 68, il fratello aveva 73 anni. La coppia non aveva i soldi per pagare l’affitto e provava vergogna a chiedere aiuto al comune. Al rito funebre parteciperà anche il presidente della Camera Laura Boldrini. Ascoltiamo il commento dell’arcivescovo di Ancona e vice-presidente della Conferenza episcopale delle Marche, mons. Edoardo Menichelli, al microfono di Sergio Centofanti:RealAudioMP3

R. – E’ una cosa che ci rattrista molto. Purtroppo, mi pare che questo tipo di situazioni, così tragiche, si stiano ripetendo. Situazioni di questo tipo impongono delle riflessioni. La prima è quella di rioffrirci percorsi di speranza, che passino attraverso due parole chiave: la sobrietà e la solidarietà. E’ vero che siamo in una stagione difficoltosa, ma è anche vero che ci sono situazioni ben diversificate. Non dico che ci sia gente che naviga in chissà quale tipo di situazione felice, tuttavia credo sia necessario che questa forte spaccatura, che nella società italiana si è verificata, si debba risolvere. Credo allora che “solidarietà” e “sobrietà” siano le due parole utili e necessarie in questo tempo, per ridare speranza. Una solidarietà che passa attraverso il donare, ma anche attraverso l’offrire il proprio tempo, la propria vicinanza. Certo, casi come questo, in cui l’uomo fa parte di quella categoria strana detta degli “esodati” e in cui la moglie, poco più grande di lui, vive di una pensione, che all’improvviso si trovano sfiancati in tutto, non ci resta che affidarli alla misericordia di Dio, e non ci resta che farne analisi più profonde, sulle quali poi naturalmente compiere dei passi concreti.

D. – Che cosa può fare la politica in questo momento, che noi vediamo anche di forte stallo?

R. – Qui bisogna che la politica abbandoni questo esercizio sofisticato delle appartenenze e recuperi la dignità della comprensione della vita delle persone. Purtroppo in Italia siamo caduti dentro questi strani diaframmi, che non consentono di dialogare, di parlare. Siamo diventati all’improvviso incapaci di porre in atto una parola sapienziale. Credo che sia necessario, invece, che la politica ritorni ad essere quell’opera santa di carità e di attenzione. Lo so, sono parole, ma più di questo la Chiesa che può fare, se non rianimare una mortificante situazione e dire a tutti di questa grande responsabilità? A quelli che giocano a fare la politica come scherzo; a quelli che si sono arricchiti con la politica e a quelli che non sanno più cosa sia la parola “politica”. Bisogna ricominciare dagli ultimi; bisogna ridare dignità alla persona e bisogna togliere le ingiustizie legalizzate, perché ce ne sono parecchie in giro.

Ultimo aggiornamento: 6 aprile 2013







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