Colombia. La Chiesa: non dimenticare le 10 mila famiglie vittime delle mine antiuomo
Anche in Colombia è stata celebrata la Giornata di sensibilizzazione per le vittime
delle mine antiuomo e delle munizioni ancora inesplose. Come ogni anno, il Segretariato
nazionale di Pastorale sociale-caritas colombiana ha fatto un appello alla società
perchè non dimentichi la drammatica realtà che affrontano ogni giorno, oltre 10mila
famiglie in tutto il territorio nazionale. Nel comunicato, a firma di mons. Hector
Fabio Henao Gaviria, si denuncia la situazione dei campi agricoli e delle rive dei
fiumi che una volta erano sinonimo di crescita e lavoro, e oggi solo una triste memoria
di storie di morte e d’incidenti finiti sempre in mutilazioni e disabilità, di un
padre, una madre, un vicino, un amico. “Sono più di mille - si legge nella nota -
i bambini e bambine che pagano le conseguenze psicologiche e le ferite irreversibili
delle mine nei loro corpi”. Il comunicato della Caritas colombiana ricorda anche le
numerose comunità indigene che hanno dovuto abbandonare le loro terre a causa dei
combattimenti e i bombardamenti, così come le numerose persone che non possono più
muoversi e gli ospedali costretti ogni giorno ad amputare arti a bambini, donne e
uomini. Nella giornata di sensibilizzazione contro le mine antiuomo, la Chiesa esorta
le vittime, le loro famiglie e le comunità a non perdere la speranza perche Dio è
con loro e perchè in ogni persona cresca la forza di spirito per poter andare avanti
nella loro richiesta di essere riconosciuti nella loro dignità di soggetti di diritto.
La nota di mons. Henao Gaviria esorta lo Stato a continuare nel suo impegno di risarcimento
delle vittime, senza dimenticare un loro pieno inserimento sociale. Infine, il Segretariato
di Pastorale sociale della Colombia chiede ai gruppi armati di essere strumenti di
pace e di riconciliazione, di vedere la vita come un dono sacro di Dio e di essere
“costruttori di pace”. (A. T.)