Una missionaria peruviana: sentiamo che Papa Francesco è la voce dei poveri
Una vita dedicata ai bambini più poveri del Perù. E’ la vocazione di suor Rosa Gutierrez,
missionaria francescana della Santa Croce, impegnata ad Huaycán nella periferia est
di Lima. Una missione che ora trova rinnovato vigore grazie a Papa Francesco, voce
dei più poveri. Alessandro Gisotti ha raccolto la testimonianza di suor
Rosa Gutierrez:
R. – Per me
l'elezione è stato qualcosa che non si può descrivere: una gioia tanto profonda che
è entrata nel nostro cuore. Sentiamo di avere un Papa che è la voce dei poveri, il
suo cuore parla per i poveri.
D. – In particolare, è un Papa che conosce bene
non solo l’Argentina ma tutta l’America Latina…
R. - Questo per noi latinoamericani
è stata una festa! Lui è sempre nel nostro cuore, nella nostra preghiera.
D.
- Suor Rosa, come è nata la sua vocazione e qual è il suo impegno tra i poveri in
Perù?
R. – Avevo 16 anni quando sono andata alla casa delle missionarie di
Madre Teresa di Calcutta e in mezzo a questa sofferenza che ho visto, ho voluto quasi
correre via dalla paura ma poi, dopo, sono ritornata a servire i poveri, ad aiutare
le suore e ho sperimentato una gioia immensa, fino a quando a un certo punto ho pregato
davanti al Crocifisso e ho domandato: Signore, io ho dato tutti i miei soldi, il mio
tempo, però che cosa posso fare di più? Una voce dentro al cuore mi rispose: Darò
la mia vita! Ed io in quel momento ho detto: "Sì, Signore, darò la mia vita, si faccia
in me la tua volontà". Quindi, sono ritornata a casa e ho detto alla mia mamma che
mi sarei fatta suora missionaria.
D. - Lei è impegnata per i bambini bisognosi
del Perù. Adesso c’è anche un progetto, quello di una mensa, di che cosa si tratta?
R.
– Questa scelta di vivere in mezzo ai poveri ci fa sperimentare anche la loro sofferenza.
Condividiamo con loro le carenze che hanno e quando tu ami qualcuno hai il desiderio
di rispondere, di sollevarlo da questa sofferenza. Quindi, da noi è nato il desiderio
di creare questa mensa per i bambini più poveri, specialmente nella nostra zona, dove
i bambini soffrono di tubercolosi. Vorremmo poter dare loro da mangiare, con una colazione
e un pranzo al giorno.