Lampedusa: due morti negli sbarchi, il dolore dell'Organizzazione per le migrazioni
Dolore per la morte di due giovani immigrati a largo di Lampedusa. Ad esprimerlo l’Organizzazione
Internazionale per le Migrazioni (Oim), attraverso il direttore dell’Ufficio di Coordinamento
per il Mediterraneo, Josè Angel Oropeza, secondo il quale l’episodio avvenuto ieri
conferma che il fenomeno degli sbarchi “si ripresenta a fasi cicliche con il suo carico
di tragedie e di sofferenza”. Con l’arrivo della bella stagione, si prevede un’intensificazione
del flusso. Già negli ultimi tre giorni, quasi 500 migranti sono giunti sull’isola,
dove il centro di prima accoglienza è nuovamente in emergenza. Le autorità italiane,
nonostante le difficili condizioni del mare, hanno soccorso cinque imbarcazioni nel
Canale di Sicilia mentre una sesta è stata presa in carico dalla Marina maltese. “Come
ripetiamo ormai da anni – afferma Oropeza - la vera emergenza del Mediterraneo non
dipende dal numero di persone che cercano di giungere in Italia, quanto dal numero
di migranti che, in fuga da persecuzioni, povertà e guerre, continuano a perdere la
vita in mare”. E’ inaccettabile - prosegue - che nel 2013 “due ragazzi di 20 anni
possano morire di freddo nel tentativo di raggiungere l’Europa”. Il dirigente della
struttura, inoltre, sottolinea il tempestivo intervento della Guardia Costiera che
ha permesso il salvataggio di molte altre vite, ricordando che a Lampedusa è attivo
un team dell’Oim – nell’ambito del Progetto Praesidium realizzato assieme ad
Acnur, Save The Children e Croce Rossa italiana e finanziato dal Ministero
dell'interno italiano - per partecipare alle operazioni di assistenza umanitaria.
(E. B.)