Una festa che in passato generava intolleranza, mentre oggi suscita “gioia e armonia”.
È quanto scrive il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, nella lettera di auguri
inviata a Papa Francesco, in risposta alle parole scritte dal Pontefice alla comunità
ebraica capitolina per la festa del Pesach. Nel ringraziare Papa Francesco per gli
auguri ricevuti, Di Segni nota che “che l’occasione della Pasqua è particolarmente
significativa perché questa grande festa, spesso contemporanea nel calendario, come
questo anno, rappresenta sia il legame che il distacco tra le nostre religioni. Un
distacco – osserva – che nel corso della storia sfociava, proprio in questi giorni,
in manifestazioni di ostilità e di intolleranza antiebraica. Se oggi, a differenza
del passato, questi giorni sono vissuti da entrambi le fedi in gioia e in armonia
lo dobbiamo a tutti gli uomini che in questa opera di risanamento si sono impegnati,
ed esserne grati al Signore”.
“La nostra preghiera per Lei – prosegue la lettera
– è in spirito di rispetto e di fraterna amicizia, consapevoli della difficoltà di
augurare non solo quello che noi reputiamo essere il suo bene, ma anche e soprattutto
quello che reputa essere bene per se stesso, per quanto diverso e non comprensibile”.
Proprio in questi giorni, conclude il rabbino Di Segni, “in cui le preghiere di rito
risentono del peso di una storia di incomprensione, l’augurio è che il Santo Benedetto
ci renda capaci di comprendere reciprocamente il senso della differenza e il valore
della fratellanza”.