Il cappellano di Casal del Marmo: il Papa ha dato speranza ed emozioni ai cuori dei
ragazzi
A Casal del Marmo si respirava ieri un'atmosfera particolare dopo la visita di giovedì
di Papa Francesco. L’emozione è stata grandissima tra i ragazzi, come conferma al
microfono di Benedetta Capelli, padre Gaetano Greco, cappellano del
carcere minorile:
R. – Erano felici,
ed è dir poco; contenti di quanto avevano vissuto. E quando uno è contento nel cuore,
poi si manifesta anche la felicità negli occhi!
D. – Sappiamo che c’è stata
tanta commozione tra i ragazzi, non solo tra quelli che hanno vissuto la lavanda dei
piedi …
R. – Sì: la sorpresa, la grande sorpresa, è stata proprio questa: i
ragazzi si sono commossi e a qualcuno di loro sono scese le lacrime … Credo che la
visita abbia proprio colto nel segno, emblematica la risposta che ha dato il Papa
sulle emozioni del cuore, non ci sono parole per raccontarle. Credo che il Papa sia
riuscito a trasmettere ai ragazzi questa emozione forte che lui aveva vissuto fin
dal momento in cui aveva scelto di venire a Casal del Marmo e che poi ha manifestato
nel rito liturgico prima e poi nell’incontro individuale con loro.
D. – Come
è stata accolta questa frase, “Non fatevi rubare la speranza!”?
R. – L’impatto
è stato forte, per questo “Non fatevi rubare la speranza!”. Per questo, io mi auguro
che, come è stato capace il Papa di restituire attraverso questa visita e questa emozione
forte, la speranza nei loro cuori, anche la società sappia rispondere con la stessa
intensità nel restituire la speranza a questi ragazzi. Speranza che avevano perso
o che hanno perso non nel carcere, ma nelle esperienze negative vissute prima di arrivare
al carcere, quando gli adulti già avevano rubato loro la speranza. Quindi, se qualcuno
ha cominciato a ricostruirla, è bene che ci impegniamo un po’ tutti, con più coraggio,
con più forza, perché non si rispenga in loro la speranza, perché sarebbe la fine!
D.
– Da cappellano cosa le rimane di questa visita?
R. – Non fermarmi, continuare
sulla strada percorsa finora. Mi piace quello che, invece, la mattina aveva detto
ai vescovi e a tutto il Popolo di Dio, nella celebrazione della Messa crismale: il
pastore deve riconoscersi dall’odore delle pecore. E io che, in fondo, sono figlio
di un pastore, so che cos’è l’odore delle pecore: questa donazione totale al servizio
sacerdotale, alla ragione del sacerdozio.
D. – Qual è la fotografia che porta
di questo incontro con il Papa ed i suoi ragazzi, i ragazzi di Casal del Marmo?
R.
– La mano del ragazzo che aiuta il Papa a sollevarsi dopo che questi gli aveva lavato
i piedi; il bacio del Papa a tutti i ragazzi nel momento dello scambio del segno della
pace. Sono due momenti che mi hanno emozionato fortemente.
D. – Invece, il
Papa come l’ha visto? Emozionato, coinvolto?
R. – Fortemente coinvolto, specialmente
quando poi in palestra ha salutato tutti individualmente e ha potuto scambiare qualche
parola con loro.