Luca Borgomeo si dimette dalla presidenza del Consiglio nazionale degli Utenti
Dopo l’ok dell’Agcom alla serie tv spagnola “Fisica o Chimica”, trasmessa da Rai4,
Luca Borgomeo si è dimesso dalla carica di presidente del Consiglio nazionale
degli Utenti, organismo che raduna 52 associazioni, dopo aver combattuto una lunga
battaglia contro il telefilm, ritenuto inadatto a un pubblico di ragazzi. Borgomeo
farà comunque parte del consiglio e rimarrà alla guida dell’Aiart, l’associazione
italiana ascoltatori radio e tv, continuando a lavorare per la tutela degli utenti.
Ha annunciato poi un nuovo ricorso all’Authority contro la messa in onda della serie.
Valeria Cipollone ha chiesto al presidente Aiart le motivazioni che lo hanno
spinto a dare le dimissioni:
R. – Per mandare
un segnale forte anche alla stessa Authority, perché deve recuperare l’autorevolezza
che è propria di un’autorità indipendente. Se l’utente ha la convinzione che l’Agicom
tutela le emittenti, cioè Mediaset e Rai, e non tutela gli utenti, viene meno alla
sua funzione.
D. – Lei ha affermato che l’Agicom favorisce le emittenti e ne
tutela gli interessi a discapito degli utenti, perché?
R. – Tutto il sistema
è basato su un quadro normativo - a partire dalla cosiddetta legge “Gasparri” - che
non fa altro che sanzionare l’esistenza di un monopolio Rai-Mediaset, finto duopolio,
che nei fatti gestisce l’intero settore radiotelevisivo italiano. Purtroppo, molte
volte, le scelte dell’Authority sono nella direzione di supportare questo equilibrio
negativo e questo ha avuto effetti devastanti sulla concorrenza e soprattutto sulla
qualità.
D. - I meccanismi dell’Agicom, che non permettono di decidere in tempi
rapidi, non mettono ulteriormente a rischio le fasce di utenti più deboli?
R.
– Da parte dell’Authority c’è la necessità di acquisire tutti gli elementi e quindi
di istruire il procedimento. Nel frattempo continua ad andare avanti la trasmissione,
continua a determinare effetti molto negativi, ma già sarebbe importante che venissero
sanzionati, anche se nel caso della Rai la sanzione è pecuniaria e alla fine la pagano
i contribuenti.