India. Pasqua senza pace per i cristiani: ancora violenze di estremisti indù
Anche in Quaresima e in preparazione della Pasqua, i cristiani di alcune zone dell'India
sono vittime di aggressioni e violenze. Lo denuncia Sajan George, presidente del Global
Council of Indian Christians (Gcic), che registra alcuni attacchi avvenuti nel mese
di marzo in Chhattisgarh e Kerala. "Questa - sottolinea il leader cristiano lanciando
un appello alla National Human Rights Commission (Nhrc) - è la settimana più importante
dell'anno: le minoranze cristiane dovrebbero essere ancora più protette e difese".
Il 13 marzo scorso - riferisce l'agenzia AsiaNews - a Gadia (distretto di Jagdalpur,
Chhattisgarh) un gruppo di fondamentalisti indù insieme a personale dell'amministrazione
e poliziotti hanno demolito una chiesa, sostenendo fosse stata edificata in modo illegale.
La comunità locale ha cercato di intervenire, ma il gruppo ha aggredito fisicamente
e verbalmente i cristiani, senza risparmiare donne e bambini. Prima di demolire la
chiesa, radicali indù e funzionari hanno distrutto Bibbie, strumenti musicali e banchi,
per poi profanare altri oggetti sacri. Qualche giorno prima, il 10 marzo, un centinaio
di estremisti indù ha attaccato un servizio di preghiera della Brethren Assembly Church,
nel villaggio di Chirayinkeezzh (distretto di Trivandrum, Kerala), pestando i fedeli
presenti con dei bastoni di legno. Un cristiano ha riportato gravi ferite alla testa.
Gli indù hanno aggredito la comunità accusandola di praticare conversioni forzate.
"Questo sentimento anticristiano - sottolinea Sajan George - preannuncia problemi
per le solenni celebrazioni della Santa Pasqua. Chiediamo alle amministrazioni di
aumentare la protezione, garantendo ai cittadini cristiani il diritto costituzionale
e laico di professare il piena libertà la propria religione. È molto grave che le
autorità, il cui compito è proteggere tutti i cittadini, siano conniventi con la violenza
scatenata da questi estremisti contro le minoranze". (R.P.)