Il presidente di Caritas Giordania: i profughi siriani sono più di 500 mila
I profughi siriani che hanno trovato rifugio in Giordania hanno ormai superato la
soglia delle 500mila unità. Lo riferisce all'agenzia Fides Wael Suleiman, direttore
di Caritas Giordania. “Ogni giorno” spiega Suleiman “entrano in Giordania tra i mille
e i duemila rifugiati. Soltanto nella giornata di ieri sono stati 1700. L'ultimo rapporto
diffuso su questa emergenza umanitaria calcola che i profughi saranno un milione e
mezzo entro dicembre. Allora la situazione diverrà insostenibile per la Giordania”.
Secondo il direttore di Caritas Giordania, la situazione rischia di travolgere le
pur generose iniziative di accoglienza: “Come Caritas” spiega Suleiman “ i nostri
volontari e i nostri impiegati sono più che triplicati dall'inizio dell'afflusso dei
profughi. Ora i volontari sono più di duecento, e gli impiegati più di 150. Ma non
basta: ieri sono andato a Zarqa e ho visto il nostro punto Caritas circondato da una
moltitudine di persone che chiedevano aiuto”. Il governo giordano ha smentito le notizie
che ieri avevano riferito di una chiusura delle frontiere. “Un blocco delle frontiere”
fa notare il direttore di Caritas Giordania “è di fatto impossibile: anche se venissero
chiusi i check point, il confine tra Siria e Regno Hashemita si sviluppa lungo 360
chilometri e non può essere presidiato in maniera sistematica”. L'emergenza profughi
in Giordania è aggravata anche dalle lungaggini che finora hanno impedito di inaugurare
il secondo campo Onu in allestimento a 20 chilometri da Zarqa, la cui apertura era
data per imminente già a dicembre. La nuova struttura era destinata a decongestionare
la situazione insostenibile dei 50mila profughi ammassati nel campo di Zaatari, collocato
in pieno deserto. Ma i lavori di allargamento del nuovo campo profughi stanno ritardando
il previsto trasferimento di donne e i bambini provenienti da Zaatari. (R.P.)