2013-03-25 13:01:04

Usa. Mons. Gomez: la riforma dell’immigrazione, la più urgente emergenza dei diritti civili


L’arcivescovo di Los Angeles, mons. José Gomez, presidente della Commissione per le migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb), ha rivolto un nuovo pressante appello per una riforma integrale della legge sull’immigrazione che garantisca agli immigrati un percorso verso l’ottenimento della cittadinanza. E lo ha fatto con parole forti, invocando la tradizione di accoglienza e i principi fondanti degli Stati Uniti che l’attuale società americana sembra avere dimenticato: “Abbiamo perso la capacità di capire l’umanità di uomini, donne e bambini che vivono illegalmente nel nostro Paese e come pastore questo mi preoccupa. Mi preoccupa che stiamo perdendo qualcosa dell’anima della nostra Nazione”, ha detto il presule in un intervento ripreso dall’agenzia Cns a una conferenza organizzata dalla comunità ebraica della città. Ricordando le grandi battaglie degli anni Sessanta per i diritti civili negli Stati Uniti, mons. Gomez ha definito la riforma dell’immigrazione come “la più urgente emergenza dei diritti civili del nostro tempo”. L’arcivescovo di origini messicane ha quindi puntato il dito contro la criminalizzazione degli immigrati irregolari e le politiche vessatorie adottate nei loro confronti: espulsioni, arresti, famiglie separate con la forza. “Non sono un politico, sono un pastore. Ma qui stiamo parlando di esseri umani, di padri e mariti che, senza preavviso, non potranno tornare a casa e rivedere le proprie famiglie per decenni. Stiamo parlando di politiche governative che puniscono i bambini per i reati dei genitori”, ha detto. Secondo mons. Gomez, questo modo di affrontare la questione della regolamentazione dei flussi migratori è il frutto di una società secolarizzata che ha perso “la capacità di parlare dei problemi in termini religiosi e morali”. In questo senso le comunità cristiane ed ebraiche possono dare il loro contributo: “Dobbiamo aiutare i nostri fratelli e sorelle a ricordarsi della visione che ha ispirato la nascita dell’America: quella della Bibbia e del Vangelo”, ha affermato il presule che ha ricordato l’invito rivolto da Papa Francesco alla Messa del 19 marzo per l’inizio del pontificato a “custodire”, avere cura di ogni essere umano. “Dobbiamo comunicare a chi ci è vicino questa visione di Dio e della persona umana che è fatta ad immagine e somiglianza di Dio. Siamo tutti figli e figlie di Dio e nessuno è straniero”, ha concluso l’arcivescovo di Los Angeles. Da tempo i vescovi americani conducono un’intensa battaglia per favorire politiche che tutelino i diritti e la dignità degli immigrati e chiedono una riforma che bilanci il rispetto dello Stato di diritto con la tradizione di accoglienza del Paese. Richiesta ribadita a un recente incontro di una delegazione di 15 leader religiosi con il Presidente Obama. (A cura di Lisa Zengarini)







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