Usa. Mons. Gomez: la riforma dell’immigrazione, la più urgente emergenza dei diritti
civili
L’arcivescovo di Los Angeles, mons. José Gomez, presidente della Commissione per le
migrazioni della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb), ha rivolto un nuovo
pressante appello per una riforma integrale della legge sull’immigrazione che garantisca
agli immigrati un percorso verso l’ottenimento della cittadinanza. E lo ha fatto con
parole forti, invocando la tradizione di accoglienza e i principi fondanti degli Stati
Uniti che l’attuale società americana sembra avere dimenticato: “Abbiamo perso la
capacità di capire l’umanità di uomini, donne e bambini che vivono illegalmente nel
nostro Paese e come pastore questo mi preoccupa. Mi preoccupa che stiamo perdendo
qualcosa dell’anima della nostra Nazione”, ha detto il presule in un intervento ripreso
dall’agenzia Cns a una conferenza organizzata dalla comunità ebraica della città.
Ricordando le grandi battaglie degli anni Sessanta per i diritti civili negli Stati
Uniti, mons. Gomez ha definito la riforma dell’immigrazione come “la più urgente emergenza
dei diritti civili del nostro tempo”. L’arcivescovo di origini messicane ha quindi
puntato il dito contro la criminalizzazione degli immigrati irregolari e le politiche
vessatorie adottate nei loro confronti: espulsioni, arresti, famiglie separate con
la forza. “Non sono un politico, sono un pastore. Ma qui stiamo parlando di esseri
umani, di padri e mariti che, senza preavviso, non potranno tornare a casa e rivedere
le proprie famiglie per decenni. Stiamo parlando di politiche governative che puniscono
i bambini per i reati dei genitori”, ha detto. Secondo mons. Gomez, questo modo di
affrontare la questione della regolamentazione dei flussi migratori è il frutto di
una società secolarizzata che ha perso “la capacità di parlare dei problemi in termini
religiosi e morali”. In questo senso le comunità cristiane ed ebraiche possono dare
il loro contributo: “Dobbiamo aiutare i nostri fratelli e sorelle a ricordarsi della
visione che ha ispirato la nascita dell’America: quella della Bibbia e del Vangelo”,
ha affermato il presule che ha ricordato l’invito rivolto da Papa Francesco alla Messa
del 19 marzo per l’inizio del pontificato a “custodire”, avere cura di ogni essere
umano. “Dobbiamo comunicare a chi ci è vicino questa visione di Dio e della persona
umana che è fatta ad immagine e somiglianza di Dio. Siamo tutti figli e figlie di
Dio e nessuno è straniero”, ha concluso l’arcivescovo di Los Angeles. Da tempo i vescovi
americani conducono un’intensa battaglia per favorire politiche che tutelino i diritti
e la dignità degli immigrati e chiedono una riforma che bilanci il rispetto dello
Stato di diritto con la tradizione di accoglienza del Paese. Richiesta ribadita a
un recente incontro di una delegazione di 15 leader religiosi con il Presidente Obama.
(A cura di Lisa Zengarini)