Brics: i Paesi emergenti pensano a una Banca comune contro l’Occidente
Le nazioni emergenti del gruppo Brics potrebbero lanciare nella loro riunione annuale
una nuova Banca comune da contrapporre alla Banca Mondiale e al Fondo Monetario Internazionale,
considerate strutture "occidentali" che "non riflettono i cambiamenti del mondo moderno".
La Banca - riferisce l'agenzia AsiaNews - dovrebbe partire con una donazione di 10
miliardi di dollari da parte di ogni membro del gruppo che comprende Brasile, Russia,
India, Cina e Sud Africa. Il progetto dovrebbe vedere la luce domani, quando si riuniranno
a Durban i capi di Stato interessati. Il nuovo leader cinese Xi Jinping, "incoronato"
dall'ultima Assemblea nazionale del popolo a presidente della Cina, ha scelto proprio
il Sud Africa come primo impegno internazionale del suo mandato decennale. Secondo
gli analisti, si tratta di un "segnale preciso" dell'importanza che Pechino riserva
al gruppo. Se i Paesi emergenti riusciranno a mettersi d'accordo, il monopolio degli
aiuti internazionali sarà sfilato dopo 70 anni dalle mani della Banca Mondiale. Secondo
un accordo non scritto, il vertice della World Bank è nelle mani di un americano mentre
quello del Fondo monetario internazionale è affidato a un europeo. I leader del Brics
- che insieme formano il 25 % del Prodotto interno lordo mondiale e il 40 % della
popolazione terrestre - ritengono questo accordo "squilibrato". In ogni caso il progetto
parte da una diminuzione rispetto ai 50 miliardi di dollari a testa previsti da un
accordo stilato lo scorso anno. Inoltre ci sono diversità di vedute all'interno del
gruppo sulle finalità della nuova banca. Secondo Ma Zhaoxu, del ministero cinese degli
Esteri, il nuovo istituto "dovrà aiutare i Brics a sostenere i rischi finanziari e
dare sostegno per lo sviluppo delle nazioni africane". Tuttavia Oliver Stuenkel -
della Fondazione Vargas di San Paolo - ritiene il progetto più una "stampella" per
i Paesi emergenti: "Il Brasile cresce a tassi anemici e il Sud Africa non va molto
meglio, mentre l'India è a uno stallo. I Brics devono provare al mondo che sono in
grado di sopravvivere e prosperare anche in tempi economici non brillanti come questo".
La Cina ha comunque intenzione di spingere il più possibile per un accordo rapido,
e la presenza di Xi Jinping ne è la prova. Il nuovo Segretario comunista ha visitato
la Tanzania e oggi si recherà a Durban; prevista per la fine del viaggio anche una
tappa in Congo. Sono tutti Paesi che hanno forti rapporti commerciali con la Cina,
che fornisce fondi per le infrastrutture in cambio dei diritti di sfruttamento delle
ricchezze energetiche. (R.P.)