Francesco incontra Benedetto, "due amici di Cristo che danno lezione di umiltà"
"In primo piano
oggi non ci sono le personalità dei due Pontefici ma il papato come tale, come istituzione,
come presidio delle altre Chiese nella Carità. Ogni papa ha la sua personalità, ma
ciò che è alla base del nostro credo è la fede nella Chiesa, come comunità di battezzatti
in cammino verso la Patria eterna". Così mons. Ignazio Sanna, arcivescovo
di Oristano e teologo, commenta lo storico incontro nel Palazzo Apostolico
di Castel Gandolfo fra il Santo Padre Francesco e il Papa emerito Benedetto XVI. Secondo
mons. Sanna è l'umiltà il più forte elemento di continuità fra i due pontificati.
"Benedetto XVI - ricorda - si era presentato come 'umile servitore della vigna del
Signore', ma anche Papa Francesco si è mostrato subito con semplicità e umiltà . Sono
due uomini di Chiesa che mettono la propria persona al servizio della Chiesa".
Ma un altro elemento di continuità è l'insistenza sulla necessità di mettere Cristo
al centro. "Benedetto XVI ha scongiurato nel suo magistero l'eclissi di Dio, Papa
Francesco ha ricordato che al centro c'è Cristo, non il Successore di Pietro". "Papa
Francesco mette in guardia dal pericolo della mondanità, il Papa emerito ha più volte
sottolineato i rischi della secolarizzazione. Sono due pericoli da cui dobbiamo difenderci
con un annuncio rinnovato del Vangelo" spiega mons. Sanna. A descrivere l'incontro
odierno come quello "tra due amici di Cristo" è invece lo scrittore e giornalista
Andrea Monda. "Li immagino entrambi con il volto rivolto verso l'unico
Signore della Chiesa" spiega. "Tra loro c'è una condivisione spirituale profondissima".
"C'era molta curiosità su questo incontro - aggiunge - ma è stato giusto mantenerlo
nella riservatezza e nella discrezione che mi sembra anche la caratteristica di queste
due persone". Andrea Monda individua poi nell'umiltà, ma anche nella gentilezza,
la continuità fra due Pontefici che provengono da mondi e continenti diversi. "Siamo
passati - spiega - dal cordiale 'buonanotte' con cui il Papa emerito si era congedato
dalla folla a Castel Gandolfo, al 'buonasera' con cui Papa Francesco ha salutato il
'popolo di Dio' in piazza S. Pietro". "La gentilezza è un tratto controcorrente in
un mondo sgarbato e sbrigativo". "Ma abbiamo, soprattutto, assistito a un passaggio
di testimone tra un papa più anziano e uno più 'vigoroso' all'insegna della virtù
dell'umiltà". "Se il cristiano non è umile non è cristiano. Forse è questa la grande
lezione che i due papi ci stanno dando". E a confermare questa intuizione sono
proprio le parole dello stesso Francesco che, parlando del suo predecessore, ha voluto
ricordare "la sua umiltà e la sua mitezza" che - ha detto - rimarranno un "patrimomio
spirituale per tutti" e lo ha definito "interprete sapiente e umile" del ministero
petrino. Non a caso, infine, incontrandolo a Castel Gandolfo Papa Francesco ha
voluto donare al Papa emerito un'icona della 'Madonna dell'umiltà'. "Ho pensato a
Lei e al suo Pontificato" ha detto Francesco a Benedetto XVI. (A cura di Fabio
Colagrande)