Mons. Kaigama: le critiche alla Chiesa non cancellano l'opera di evangelizzazione
“I continui attacchi alla Chiesa cattolica da parte di alcuni studiosi e media occidentali
non possono cancellare il buon lavoro svolto dalla Chiesa in tutto il mondo sin dalla
sua fondazione da parte di Gesù Cristo, 2000 anni fa”. Lo ha affermato mons. Ignatius
Ayau Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale della Nigeria,
nella sua omelia della Messa di ringraziamento per i 150 anni di presenza in Nigeria
della Società delle Missioni Africane (Sma). Mons. Kaigama ha sottolineato inoltre
che “il modo negativo nel quale alcuni analisti e commentatori parlano della Chiesa
cattolica può indurre in tentazione persino i cattolici ferventi ad odiare il proprio
cattolicesimo”. Ma questo secondo l’arcivescovo di Jos non può nascondere la realtà
positiva incarnata dalla Chiesa cattolica. “Coloro che descrivono la Chiesa cattolica
solo in termini di scandali, difficilmente pongono la loro attenzione sugli oltre
400.000 sacerdoti, più di 5.000 vescovi, oltre un milione di religiose e religiosi
che in modo disinteressato fanno un buon lavoro in diverse parti del mondo. Difficilmente
si menzionano le oltre 250.000 scuole, 160.000 istituzioni sanitarie e altre opere
gestite dalla Chiesa”. Per quanto riguarda il tema della pedofilia mons. Kaigama ha
affermato che “mentre la Chiesa cattolica accoglie con favore le critiche costruttive
e reputa che i pochi sacerdoti che abusano dei bambini o commettono altri delitti
devono essere puniti, non si deve dimenticare che continuano ad esservi abusi sui
bambini nelle case, nelle scuole e in altre comunità religiose e che questi crimini
devono essere portati alla luce. Alcuni credono che abolendo il celibato tutti i problemi
sessuali saranno risolti, ma si dimentica che ci sono stati abusi anche da parte del
clero sposato. Si ricorda che fino ad un certo periodo vi erano sacerdoti cattolici
sposati, ma il celibato è stato adottato perché il matrimonio non ha aiutato i sacerdoti
a dedicarsi totalmente al loro servizio”. Il presidente della Conferenza episcopale
della Nigeria ha infine ringraziato i missionari della Sma per la loro opera di evangelizzazione
svolta nel Paese ed ha ricordato l’impegno missionario intrapreso ora dagli stessi
nigeriani: “sono felice che i nostri figli sono diventati sacerdoti della Sma e membri
di altre congregazioni religiose e sono andati in terre straniere per contribuire
all'evangelizzazione”. (R.P.)