2013-03-22 15:09:57

Mons. Forte: Papa Francesco unisce chi a cuore le sorti del pianeta


Quello rivolto da Papa Francesco al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede è un discorso che punta su un concetto molto profondo di pace. In uno dei passaggi il Pontefice, riferendosi a San Francesco d’Assisi, sottolinea che “non vi è pace senza verità”. Salvatore Sabatino ha chiesto un commento a mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti Vasto:RealAudioMP3

R. - Il mio commento è che in questo Papa Francesco si pone in splendida continuità con Papa Benedetto, perché la verità ci fa liberi e dunque la verità costruisce ponti di pace. Quello che caratterizza Papa Francesco è sempre questo tono profondamente semplice e pastorale, questo desiderio, come dice all’inizio, dà un abbraccio del Papa al mondo anche attraverso i rappresentanti diplomatici dei vari Paesi, che hanno relazioni con la Santa Sede. Questo sottolineare che la Chiesa vuole il bene di ogni uomo è dunque il desiderio di presentare questa verità - fondamento della pace - soprattutto come amore che costruisce “ponti” e che, proprio per questo, chiama al dialogo fra le religioni, fra tutti quelli che hanno a cuore la causa dell’uomo per il bene di tutti e di ciascuno.

D. – Costruire “ponti di dialogo”, come dice lei, ma anche lottare contro povertà spirituale e materiale: tutti punti di riflessione importantissimi...

R. – Legati al nome Francesco, perché Francesco ha sposato la povertà e la povertà significa non semplicemente uno stile di vita povero, ma anche l’amore e l’attenzione ai poveri. Sin dalle prime parole del suo Pontificato, Papa Francesco ha questa presenza dei poveri nel suo cuore: non si può costruire una pace e non si rispetta la verità voluta da Dio per l’uomo, se non si promuove la dignità di ogni essere umano e dunque se non si lotta contro la povertà e se non si promuove la libertà dalla miseria di ogni essere umano.

D. – E’ particolarmente importante anche il passaggio del discorso in cui Papa Francesco ha detto che bisogna intensificare il confronto con i non credenti...

R. – Insieme con il dialogo fra le religioni. Quello che mi sembra molto bello in Papa Francesco è questo assenso largo di umanità: egli chiama tutti gli uomini, tutte le donne del mondo - quale che sia la loro fede, la loro religione o anche la loro non credenza - a lavorare insieme per un’umanità più giusta, vera e felice che è poi l’umanità secondo il disegno di Dio. Chiama poi a custodire il Creato: ritorna questa bellissima parola “custodia”, che richiama l’immagine biblica del Signore custode - “shomer” - d’Israele, cioè che con attenzione, amore e tenerezza provvede alle sue creature. Tutti siamo responsabili di questa custodia. Papa Francesco ci fa sentire tutti uniti, “affratellati” in una comune umanità quale Dio ha voluto, quale Dio ama, quale Dio sogna per il futuro del mondo.







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