Crisi a Cipro. Mons. Soueif e i leader cristiani chiedono ai ciprioti pace ed unità
“Di fronte a questa crisi è importante che la comunità resti unita”. Così, in un’intervista
all'agenzia Sir, l’arcivescovo maronita di Cipro, monsignor Youssef Soueif, sulla
drammatica situazione economica dell’isola. “La Chiesa ortodossa, che è la più grande
dell’isola - aggiunge l’arcivescovo - ha dichiarato di essere pronta a mettere a disposizione
del governo cipriota tutti i suoi beni per far fronte all’emergenza economica. Vedo
qui una posizione profetica, evangelica e umana molto importante. Noi come Chiesa
cattolica maronita, che rappresentiamo una comunità minoritaria nell’isola, procediamo
in questa stessa direzione e stiamo cercando tramite le nostre reti ecclesiali e sociali,
in particolare tramite l’organizzazione Caritas, di rendere più visibile la solidarietà
nella nostra società che soffre”. Il futuro appare cupo ma, dice mons. Soueif, “non
è la prima volta che Cipro affronta delle difficoltà. Probabilmente la crisi attuale
è la più grave degli ultimi decenni, ma nello spirito di solidarietà, sia a livello
interno sia a livello europeo, insieme a una gestione chiara e trasparente della crisi,
riusciremo a uscire”. La popolazione cipriota, aggiunge l’arcivescovo “non può pagare
un prezzo così alto” e quindi “è importante che vengano riviste quanto prima le modalità
d’intervento da parte dell’Europa”. Dal canto loro i leader cristiani dell'isola che
fanno parte del Consiglio Mondiale delle Chiese chiedono di mantenere una atmosfera
di pace nella crisi finanziaria. Ricordando che le Chiese sono “sempre impegnate a
promuovere il dialogo e la libertà religiosa” – spiega una nota pervenuta all’agenzia
Fides – i leader rimarcano che, specialmente in un momento difficile per la popolazione,
occorre mantenere fermi valori come “il dialogo interreligioso, il rispetto dei diritti
umani, la pace, la riconciliazione”, che hanno dato frutti nella storica costruzione
della pace sull’isola. I capi cristiani, guidati dall'arcivescovo Chrysostomos II
di Cipro, ribadiscono il loro impegno a incontrare il mufti di Cipro, capo islamico,
per condividere discorsi su temi come pace, diritti umani e libertà religiosa. In
tal modo le religioni possono dare il loro specifico “contributo di valori” per la
soluzione della crisi economica presente: “E’ nostra ferma convinzione che i leader
religiosi hanno una responsabilità e un ruolo unico da svolgere nel processo di pace”
e nell’aiutare la nazione ad affrontare le sfide economiche, sociali e politiche.
I leader cristiani chiedono il sostegno di altri leder religiosi, a livello internazionale,
in questa delicata fase della storia dell’isola. (R.P.)