2013-03-21 16:48:23

Pedofilia, Don Di Noto :"Attenti alle favelas tecnologiche"


RealAudioMP3 "Un problema vastissimo, globale, trasversale che impegna educatori, famiglie, forze dell'ordine, comunità ecclesiale e comunità delle altre religioni, per tutelare e promuovere i diritti dell'infanzia". Dopo i recenti casi giudiziari che hanno portato, in Italia, al sequestro di migliaia di immmagini pedopornografiche, don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associzione Meter, torna a stigmatizzare un fenomeno criminale rispetto al quale non si può abbassare la guardia. "Dobbiamo denunciare - spiega - l'esistenza di vere e proprie 'favelas tecnologiche', luoghi di povertà non solo materiale, ma anche affettiva e relazionale. Periferie del web, dove i bambini vengono sfruttati e i loro corpi vengono 'economicizzati' a scopo di piacere sessuale, che ci impongono un sussulto di coscienza e un maggiore impegno per contrastare questi crimini. Dobbiamo riempire di senso e di valori questi luoghi della rete". "Sono più che convinto che nella Chiesa cattolica - aggiunge Don Di Noto - Papa Francesco porterà avanti la linea di 'tolleranza zero' contro gli abusi sessuali commessi da espoenti del clero avviata da Benedetto XVI. Come pastore abituato a vivere tra gli ultimi - aggiunge don Fortunato - sono sicuro che Francesco ha molto a cuore i bambini, come ha dimostrato nei suoi primi discorsi". "Nella Chiesa non si torna indietro e sono sicuro che Papa Francesco con la sua umanità darà ancora maggiore sostegno alle linee guida elaborate dalle conferenze episcopali di tutto il mondo per estirpare e prevenire i casi di abusi sessuali all'interno della Chiesa". Sull'argomento torna anche il sociologo Massimo Introvigne, responsabile dell'Osservatorio sulla libertà religiosa, che denuncia le gravi falsità presenti nel film-documentario "Mea Maxima Culpa – Silenzio nella casa di Dio" del regista statunitense Alex Gibney. "I preti pedofili esistono, così come i vescovi che li hanno coperti, ed è necessario denunciare questi atti vergognosi - spiega - ma diffondere ad arte calunnie sull'operato della Chiesa e della Santa Sede non fa altro che alimentare l'odio verso i cristiani". (Intervista di Fabio Colagrande)







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