Pedofilia, Don Di Noto :"Attenti alle favelas tecnologiche"
"Un problema vastissimo,
globale, trasversale che impegna educatori, famiglie, forze dell'ordine, comunità
ecclesiale e comunità delle altre religioni, per tutelare e promuovere i diritti dell'infanzia".
Dopo i recenti casi giudiziari che hanno portato, in Italia, al sequestro di migliaia
di immmagini pedopornografiche, don Fortunato Di Noto, fondatore dell'Associzione
Meter, torna a stigmatizzare un fenomeno criminale rispetto al quale non si
può abbassare la guardia. "Dobbiamo denunciare - spiega - l'esistenza di vere e
proprie 'favelas tecnologiche', luoghi di povertà non solo materiale, ma anche affettiva
e relazionale. Periferie del web, dove i bambini vengono sfruttati e i loro corpi
vengono 'economicizzati' a scopo di piacere sessuale, che ci impongono un sussulto
di coscienza e un maggiore impegno per contrastare questi crimini. Dobbiamo riempire
di senso e di valori questi luoghi della rete". "Sono più che convinto che nella
Chiesa cattolica - aggiunge Don Di Noto - Papa Francesco porterà avanti la linea
di 'tolleranza zero' contro gli abusi sessuali commessi da espoenti del clero avviata
da Benedetto XVI. Come pastore abituato a vivere tra gli ultimi - aggiunge don
Fortunato - sono sicuro che Francesco ha molto a cuore i bambini, come ha dimostrato
nei suoi primi discorsi". "Nella Chiesa non si torna indietro e sono sicuro che Papa
Francesco con la sua umanità darà ancora maggiore sostegno alle linee guida elaborate
dalle conferenze episcopali di tutto il mondo per estirpare e prevenire i casi di
abusi sessuali all'interno della Chiesa". Sull'argomento torna anche il sociologo
Massimo Introvigne, responsabile dell'Osservatorio sulla libertà
religiosa, che denuncia le gravi falsità presenti nel film-documentario "Mea
Maxima Culpa – Silenzio nella casa di Dio" del regista statunitense Alex Gibney.
"I preti pedofili esistono, così come i vescovi che li hanno coperti, ed è necessario
denunciare questi atti vergognosi - spiega - ma diffondere ad arte calunnie sull'operato
della Chiesa e della Santa Sede non fa altro che alimentare l'odio verso i cristiani".
(Intervista di Fabio Colagrande)