Messaggi di Papa Francesco e Benedetto XVI al primate anglicano Justin Welby
Papa Francesco ha indirizzato ieri un Messaggio di auguri e di reciproca preghiera
al primate della Comunione anglicana, l’arcivescovo Justin Welby, in occasione dell'odierna
cerimonia di Intronizzazione nella Cattedrale di Canterbury. Ma al nuovo capo degli
anglicani è giunto, sempre ieri, anche un messaggio firmato da Benedetto XVI una settimana
prima di rinunciare al ministero petrino. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Un doppio, straordinario
augurio come straordinaria è la fase vissuta dalla Chiesa cattolica da quaranta giorni
a questa parte. A ricevere le congratulazioni per l’inizio del suo ministero come
primate anglicano è l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, al quale in un Messaggio
Papa Francesco confida di attendere con sollecitudine il momento di un incontro “nel
prossimo futuro”, così come di voler “proseguire nelle calorose relazioni fraterne
delle quali – riconosce – hanno gioito i nostri predecessori”. Assicurando sue preghiere
al primate anglicano, chiedendogliene a sua volta e ringraziandolo per gli auguri
ricevuti al momento dell’elezione alla Cattedra di Pietro, Papa Francesco afferma:
“Il ministero pastorale è una chiamata a camminare nella fedeltà al Vangelo di nostro
Signore Gesù Cristo”.
Un aspetto, quest’ultimo, sul quale si sofferma anche
Benedetto XVI nel messaggio da lui firmato lo scorso 4 febbraio, in occasione dell’investitura
ufficiale (la “Confirmation of Election”) dell’arcivescovo di Canterbury, celebrata
nella Cattedrale londinese di St. Paul. Nel suo scritto, il Pontefice ora emerito
rende “grazie a Dio” per i legami “consolidati da decenni” tra cattolici e anglicani
e nota come l’inizio della nuova responsabilità per il primate anglicano coincida
con “un momento in cui la fede cristiana viene messa in discussione in molte parti
del mondo occidentale da parte di coloro che sostengono che la religione sia un fatto
privato, senza alcun contributo da offrire al dibattito pubblico”. Nonostante la “stanchezza”
e la “diffusa sordità” nei riguardi della fede, “la “fame di Dio – prosegue Benedetto
XVI – anche se non riconosciuta, è sempre presente nella nostra società e il compito
dell’annunciatore, come messaggero di speranza, è di affermare la verità con amore,
ponendo la luce di Cristo nel buio della vita delle persone”. Che il vostro apostolato
– conclude – produca un ricco raccolto e apra gli occhi e le orecchie di molti al
messaggio vivificante del Vangelo”.
"Ho molto da imparare da Francesco". Alla
Radio Vaticana, il primate anglicano, l'arcivescovo Justin Welby, parla con
umiltà e ammirazione del nuovo Pontefice. E si sofferma in particolare sul Magistero
sociale della Chiesa cattolica: un patrimonio – sostiene – da cui partire per rafforzare
il dialogo con la Comunione anglicana, su temi come la giustizia, la pace, l’ambiente,
e che a suo dire dovrebbe essere riscoperto anche dagli stessi cattolici. Le parole
del primate anglicano al microfono di Philippa Hitchen:
R. – If you
forgive me a moment of criticism… Se mi perdona una piccola critica, voi tutti
avete mantenuto l’insegnamento sociale cattolico fin troppo nascosto... E’ uno dei
maggiori tesori a cui le Chiese, a livello globale, possono attingere. A cominciare
dalla Rerum Novarum, alla fine del XIX secolo, per passare poi dalla notevole
evoluzione con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, con grandi ricchezze anche nel periodo
precedente, come ad esempio il Concilio Vaticano II. Penso che in questi documenti
si possa riconoscere una struttura ponderata circa un approccio al modo in cui dobbiamo
pensare l’ordinamento di una società, affinché sappia riflettere gli insegnamenti
cristiani, i valori cristiani, l’amore, l’integrità di Gesù Cristo. Credo sia un patrimonio
immenso da cui tutta la Chiesa può imparare e credo ci condurrà a una collaborazione
molto più stretta, in particolare sugli argomenti prettamente sociali che lei menzionava.