L'ausiliare di Buenos Aires sui rapporti fraterni del card. Bergoglio con gli ebrei
Nel discorso di mercoledì Papa Francesco si è rivolto, in un passaggio, ai rappresentanti
del popolo ebraico al quale – ha detto – “ci lega uno specialissimo vincolo spirituale”
e ha sottolineato l’importanza di proseguire quel dialogo fraterno che il Concilio
auspicava e che si è realizzato portando non pochi frutti, specialmente negli ultimi
decenni. Come arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio ha da sempre portato
avanti relazioni fraterne con gli ebrei, come ci conferma, al microfono di Debora
Donnini, mons. Eduardo García, vescovo ausiliare della stessa diocesi:
R. – Ha participado
a celebraciones, juntos con representantes del hebraísmo… Ha partecipato a celebrazioni
insieme a rappresentanti dell’ebraismo, anche nella Cattedrale, come a Capodanno.
Il cardinale Bergoglio ha avuto anche incontri occasionali e settimanali: teneva un
programma televisivo di dialogo con il Gran Rabbino di Buenos Aires. Ha sempre avuto
un dialogo molto fraterno e molto caloroso con loro, che andava al di là delle formalità:
nell’atteggiamento quotidiano, nel dialogo, in quel che era necessario fare, incluse
molte delle questioni che avevano come tema una questione sociale, nelle quali lavorava
insieme alla comunità ebraica.
D. – Papa Francesco, nel suo discorso, ha citato
la dichiarazione conciliare Nostra Aetate per sottolineare che gli inizi della
fede della Chiesa si trovano già nei Patriarchi, in Mosè e nei Profeti: questo era
un tema molto caro al cardinale Bergoglio?
R. – Si, siempre se ha referido
ad ellos como “nuestros hermanos mayores”... Sì. Si è sempre riferito a loro come
“nostri fratelli maggiori”. Quando si rivolgeva alla comunità ebraica, lo faceva dicendo
“fratelli maggiori”, sempre con un rispetto molto grande per quel che era il significato
della tradizione e per l’importanza che l’Antico Testamento ha anche nella nostra
vita cristiana. Per lui, Abramo, il nostro Padre nella fede, è una figura molto importante
e sempre la sottolinea.
D. – A poche ore dalla sua elezione, Papa Francesco
ha inviato al rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, un messaggio nel quale esprimeva
il suo desiderio di contribuire al progresso delle relazioni tra ebrei e cattolici…
R.
– Es un tema muy importante y lo mas notable es que lo vive… E’ un tema molto
importante e la cosa più rilevante è che lo vive con grande naturalezza. Per lui non
è un tema di “politica ecclesiastica”, ma rappresenta un tema spirituale, oltre a
essere un tema di relazioni.
D. – Lei diceva che Papa Francesco compie gesti…
R. – Los gestos de acercamientos, los abrazos, el dialogo… I gesti di avvicinamento,
gli abbracci, il dialogo, i colloqui informali che ha avuto, credo che parlino chiaramente
di quanto sente nel profondo della sua concezione e della sua spiritualità. Quando
si vede ciò che fa, si capisce ciò che pensa e ciò che sente. Lo ripeto: lui sente
veramente che sono i nostri fratelli maggiori e quindi si avvicina a loro con questo
rispetto e con questa venerazione.