Il governo di Karthoum ha firmato un accordo di pace con una fazione dissidente del
movimento di Liberazione sudanese di Abdel Wahid al Nur (Slm – Aw), chiamata “Fronte
del Darfur per il rifiuto dell’ingiustizia” – come riferisce l’agenzia Misna. A dare
la notizia il quotidiano Sudan Tribune, secondo cui il gruppo conta circa 500 uomini
armati sul terreno, una decina di comandanti e 16 veicoli Land cruiser. La parcellizzazione
di una ribellione armata costituita, oltre che dai principali movimenti armati, anche
da una miriade di piccoli gruppi indipendenti, ha ulteriormente rallentato il processo
di raggiungimento dell’accordo. In base all’intesa – raggiunta nel quadro degli accordi
di Doha – i miliziani del gruppo saranno integrati nelle forze armate sudanesi. Anche
i ribelli hanno confermato la firma dell’accordo e, in un comunicato, hanno spiegato
il motivo della loro secessione. Si dichiarano convinti che il movimento di Abdel
Wahid al Nur “non agisca con l’obiettivo di raggiungere una soluzione alla crisi del
Darfur” e sia divenuto “un movimento razzista”. In ogni caso, nel complesso quadro
del Paese, alcuni commentatori non hanno dato credibilità all’annuncio ed hanno piuttosto
smentito ogni legame del gruppo con lo Slm – Aw. Stando a queste critiche, il Fronte
sarebbe composto solo da un gruppo di criminali, comuni membri di tribù arabe filogovernative,
specializzato nei rapimenti degli stranieri e attivo nell’area dello Jebel Marra.
(V.C.)